«Perdere brucia sempre e prendere cinque gol deve darci fastidio». Le parole sono di Carlo Ancelotti, uno che in carriera ne ha viste tante, e noi non possiamo che crederci. Il neo allenatore azzurro ha appena lasciato gli spogliatoi della sua nuova squadra e davanti alle telecamere di Sky Sport non batte ciglio: «Dobbiamo mantenere la fiducia e l’entusiasmo, anche se torniamo con i piedi per terra dopo questa partita. Ma in questo momento dell’anno le sconfitte possono servire». I cinque gol appena beccati dal Liverpool nell’amichevole di Dublino fanno male al morale di un gruppo che dal ritiro di Dimaro era tornato col sorriso. Ma non basta di certo uno scivolone estivo per frenare gli impeti di uno come Ancelotti.
L’allenatore di Reggiolo ha frenato gli entusiasmi di luglio così come ora fa con i catastrofismi di inizio agosto. Il Liverpool partiva da una base diversa, da un lavoro portato avanti nell’ultimo biennio con Klopp e da una squadra capace di imporsi in Premier ed in Champions, battuta solo in finale per qualche errore di troppo di Karius. Ma nella lunga carriera di Ancelotti le docce fredde d’estate non sono poi così rare. Negli ultimi anni, a cavallo tra diverse squadre, Re Carlo ha conosciuto quasi sempre sconfitte pesanti o sorprendenti, di certo inaspettate anche contro formazioni ben al di sotto del livello della squadra allenata.
Le difficoltà di un anno fa sono ancora nella memoria di tutti. Alla guida di un Bayern Monaco che aveva accumulato record solo qualche mese prima, l’estate di preparazione dei tedeschi fu disastrosa: 4-0 subìto contro il Milan, 3-0 subìto contro il Liverpool (sempre loro), oltre al 2-0 di passivo contro il Napoli di Sarri. Un caso? No, perché anche alla guida del Real Madrid, fresco campione della Champions, nell’estate 2014 i blancos caddero sotto i colpi del Manchester United, capace di batterli in amichevole con un pesante 3-1 in una stagione che avrebbe portato in dote due trofei ed una Champions giocata fino alle semifinali. Da dimenticare anche la pre-season 2010 sulla panchina del Chelsea: i Blues rimediarono sconfitte contro Ajax (3-1), Francoforte (2-1), persino Amburgo (ancora 2-1).
La «manita» è una novità? No, perché le cinque reti subìte ieri a Dublino dai Reds sono un passivo che Ancelotti aveva già conosciuto in amichevole nell’estate del 2008. Con il Milan allora guidato, l’allenatore dovette arrendersi ad un altro 5-0 contro una squadra inglese, quella volta il Chelsea. Il poker di Anelka e la rete di Lampard furono un passivo pesante da sopportare in una pre-season che portò con sé anche sconfitte sorprendenti contro Lugano (2-0), Siviglia (1-0), Sporting Gijón (2-0) e Tirana (2-1). Altro ko inaspettato era arrivato due estati prima contro il Deportivo La Coruna, un match perso per 3-1 ma in una stagione che avrebbe portato in dote la settima Champions League ai rossoneri. Insomma, il calcio d’estate non fa troppo bene a Re Carlo. Ma l’estate dura poco e il giudizio finale di tutti gli appassionati può ancora aspettare.
From: Il Mattino.