Come uno di quei tapponi alpini del Tour del France: arrivi in cima al Col du Galibier, pensi che sia finita, poi c’è la discesa ed è così per duecento chilometri. Ecco, la vicenda del rinnovo di Alex Meret ha più o meno gli stessi contorni epici. E approfittando della sosta del campionato, ha vissuto una nuova scalata tipo Tourmalet: sì, stavolta, ancora una volta, il rinnovo del portiere è a portata di mano. Davvero vicinissimo al sì su tutta la linea. Il ds Giuntoli e il manager Pastorello sono tornati a parlarsi perché il Napoli non intende andare avanti con il portiere in scadenza e quindi, ecco, che le parti hanno (ri)parlato del prolungamento fino al 2027 del contratto di Meret. Una vicenda davvero incredibile. Come è incredibile la reazione che ha avuto il ragazzo che da 4 anni vive a Lucrino, a due passi dal lago e dal Monte Nuovo e da poche settimane è diventato pure papà. Perché Meret non ha alzato muri, vuole restare ancora al Napoli, non si è legato al dito l’aver vissuto una estate quasi da sopportato in casa. Ma uno sfizio, in ogni caso, se lo vuole togliere: e quindi non ha tutta questa fretta di mettere nero su bianco.
Ora c’è la Nazionale e quindi il Napoli può anche attendere il suo ritorno dall’Ungheria prima di poter definire i dettagli del nuovo contratto. Certo, una piccola attenzione il club azzurro l’ha avuta, perché ha portato a quasi 1,7 milioni di euro la proposta di ingaggio annuale. Decisamente di più di quella estiva da 1,4 milioni. Affare fatto? Sì, certo, si va verso la firma. Ma non a passi velocissimi. Ora, è il pensiero del manager Pastorello, aspetti il Napoli dopo che per tre mesi è stato Meret ad attendere un contratto che sembrava definito in ogni dettaglio. Tranne in uno non proprio secondario: la firma di De Laurentiis.
Salite e discese a rotta di collo. A metà maggio sembrava che il Napoli volesse cambiare sia Ospina che Meret. Poi De Laurentiis cambia idea: pensa di tenersi il suo enfant prodige pagato 22 milioni di euro (il secondo portiere più pagato in Italia dopo Buffon) e ingaggiare una chioccia di 35 anni. E viene subito bloccato Sirigu. Settimana dopo settimana qualcosa cambia: perché si spalanca l’idea di prendere un top come Kepa del Chelsea. E poi ecco che nei meandri dell’affare che poi porterà Fabian al Psg, spunta Navas. E il contratto di Meret? Può attendere. C’è grande incertezza, il rinnovo finisce nel dimenticatoio, si pensa persino a uno scambio Meret-Navas, il friulano arriva a un passo dallo Spezia e in ogni caso la sua posizione resta traballante anche dopo l’esordio di Verona.
Il ragazzo si confida con i suoi agenti, rischia nel caso di arrivo di Navas di finire terzo nella gerarchia. Non si scompone. Anzi, fa di se stesso un’isola. Si mette per conto proprio, il figlio che nasce gli dà forza e Di Lorenzo, il nuovo capitano, non fa che ricordargli che se è al Napoli ed è in Nazionale è perché un portiere forte. Arrivano le parate super, l’ultima in casa del Milan (è tra i migliori del Napoli). Ora arriva il momento di discutere del nuovo contratto: Meret non intende andare a scadenza, qui sta bene, è titolare. Ma ora non ha fretta di firmare. Ha aspettato lui, è rimasto così tanto tempo sulla graticola che va bene pure attendere il ritorno dal ritiro dell’Italia. Vuole pensare solo alla Nazionale, magari in Ungheria potrebbe anche giocare al posto di Donnarumma. Il contratto c’è, va formalizzato per iscritto: 5 anni a 1,7 milioni a stagione. È l’ultima pezzo del tappone. Le bottiglie sono già nel frigo.