Napoli, perché il punto vale oro: 15 minuti da campioni d’Europa


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Bravi ragazzi, ci avete regalato un’altra fantastica notte. Che Napoli, che classe e che cuore contro il potente Psg messo all’angolo. Forza azzurri, la qualificazione non è lontana. Il gol del vantaggio di Bernat era stato un colpo basso, pochi secondi oltre il minuto di recupero concesso dall’arbitro Kuipers. Una giocata di Mbappé a sinistra che sorprendeva Maksimovic, il pallone appoggiato in area per l’esterno che si muoveva agilmente e incredibilmente tra sette azzurri, senza che nessuno riuscisse a mettere il piede o il corpo per sventare quel pericolo. Ancelotti ha alzato il tono della protesta con l’arbitro, che non avrebbe potuto interrompere l’azione. Pur non avendo brillato nel primo tempo come a Parigi perché messo in difficoltà dalla correzione tattica apportata dal tecnico Tuchel – difesa a tre col prezioso recupero di Thiago Silva, quattro centrocampisti e davanti il tridente classico, relegato in panchina Cavani – il Napoli non avrebbe meritato di chiudere il primo tempo in svantaggio. Aveva cercato di non farsi schiacciare dai francesi ma non era pungente come al Parco dei Principi perché trovava meno spazi. Ancelotti faceva avanzare Fabian Ruiz per supportare Mertens e Insigne, le cui combinazioni erano imperfette. Si segnalava un solo tiro, quello di Lorenzo in mezza girata alla fine del tempo, poco prima che arrivasse il gol di Bernat con un’azione che Mbappé aveva tentato anche alla mezz’ora di proporre ma in quell’occasione era stato straordinario Koulibaly a recuperare sul giovanissimo campione del mondo e a sradicare il pallone dai suoi piedi: una giocata da fuoriclasse della difesa che era stata sottolineata dall’urlo del San Paolo, caricatissimo anche dopo il gol dei francesi, pronto a sostenere i suoi e a fischiare Buffon, al rientro in Champions dopo la sceneggiata di Madrid, nel ricordo dei duelli scudetti con la Juve.
 

From: Il Mattino.

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