Napoli, prova di maturità superata: adesso sì che il turnover funzona


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I timori – anche di De Laurentiis – di un negativo effetto della scintillante partita europea si sono quasi dissolti a Lecce. Il Napoli, pur cambiando 8 giocatori rispetto al Liverpool (e 5 all’esordio stagionale, compreso Luperto), ha giocato e vinto soffrendo il giusto, guidato da Koulibaly, Fabian e Llorente. Se questo doveva essere un esame per dimostrare di essere una grande, nessun dubbio: questa squadra lo è.

Si vede anzitutto nell’atteggiamento perché sul campo di Via del Mare gli uomini di Ancelotti sono andati a pressare molto alti, segno di personalità, come i tanti gol realizzati fuori casa: azzurri nella scia dell’Inter (12 punti su 12, una macchina potente in campionato) e della Juve (10, ancora incerto il nuovo corso) con 11 reti in tre trasferte. La turnazione ha funzionato, il tecnico ha forze fresche perché non insiste su un limitato gruppo di giocatori e apporta spesso variazioni, come quella relativa al ruolo di Milik, uno dei cinque schierati per la prima volta: a Lecce seconda punta a supporto di Llorente, che ha segnato un gol per tempo confermando che l’anagrafe ha un peso relativo (lo spagnolo ha 34 anni) e che anche un parametro zero può essere un ottimo acquisto. I dati della prima partita da titolare dell’ex campione del mondo lo confermano: due gol su quattro tiri e dodici recuperi. È una certezza per il Napoli se gioca o un’intera partita o uno spezzone: ha le stesse intensità ed efficacia realizzativa. Esitante invece Milik, come nella scorsa stagione: un paio di deboli tiri oltre al tocco per Llorente in occasione del primo gol. Non vi è stata partita a Lecce, l’unico sbandamento per quell’errore di Ospina che ha regalato un rigore agli avversari sul 3-0, col risultato che sembrava blindato dal penalty-bis di Insigne e dalla prodezza di Fabian, rivisto ai suoi livelli (anche dall’emissario del Barcellona, Abidal), con quel lavoro a centrocampo di grande attenzione e quelle perfette esecuzioni da fuori area. Ancelotti ha ridato fiato a una squadra in quella fase un po’ incerta nelle uscite inserendo Lozano e Callejon: l’orgoglioso Lecce si è spento e Llorente ha trovato il secondo colpo per affondare l’ex azzurro Gabriel.
 

From: Il Mattino.

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