Napoli, quanto pesa l’Europa League? Solo al Porto riuscì la doppia impresa


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Baci e abbracci alla fine del match contro la SPAL, ma questo Napoli non ha troppo tempo da perdere. Tutti a lavoro, ancora una volta, si riprende la preparazione in vista di un match, quello di giovedì, che potrebbe anche essere l’ultimo di questa stagione fuori dai confini nazionali dopo il 3-1 subito all’andata. Da Kharkiv a Lipsia, dalla Champions all’Europa League, tanto è cambiato in Europa per il Napoli in questi ultimi mesi. Poco, invece, in campionato: gli azzurri, primi dall’inizio dell’anno, continuano la leadership e mantengono ancora un punto di distacco dalla Juventus seconda in classifica.

«Mi aspettavo più entusiasmo con il Lipsia, ma è un problema che ci portiamo dietro da settembre, fatichiamo a trovare la giusta motivazione in Europa, forse anche per la volontà del pubblico», ha confessato Maurizio Sarri al termine del match del San Paolo di ieri. «La gente per strada ci chiede lo scudetto, non la coppa». Giusto, dunque, «sacrificare» l’Europa League? Il Napoli si poterà dietro lungo tutto il finale di stagione questo interrogativo probabilmente irrisolto, ma quanto davvero la seconda competizione europea per club condiziona le squadre impegnate sul doppio fronte?

Tanto, se guardiamo le stime degli ultimi anni. Da quando la competizione ha cambiato ufficialmente nome (stagione 2009-10 ndr) e quindi formula annessa, solo in un caso la vincente dell’Europa League è riuscita a vincere anche il campionato in cui militava: si tratta del Porto di Villas Boas nella stagione 2010-11 che con una formazione ricca di Falcao, Hulk ed un giovanissimo James Rodriguez riuscì a fare Triplete tra Europa e confini nazionali. In tutti gli altri casi, solo piazzamenti in classifica utili al morale. 

A pesare, non soltanto il livello delle vincitrici: perché se è vero che il Siviglia, campione tre volte di fila tra il 2013 e il 2016, non avrebbe potuto contendere a Real e Barcellona il titolo in Liga, di sicuro l’Atletico Madrid del 2012, il Chelsea del 2013 ed il Manchester United campione un anno fa avevano tutte le carte in regola per affermarsi anche in campionato. Non è stato così, però, perché la formula di questa EL non sembra favorire troppo le squadre che l’affrontano e il ravvicinato doppio impegno. 

Se basterà al Napoli l’eventuale uscita dalla competizione europea per giocarsi il titolo di campione nazionale fino in fondo, sarà il campo a dirlo, nel frattempo la rosa a disposizione di Sarri sembra prendere una fisionomia decisa. Il toscano sa di poter contare sui titolari della formazione tipo con le aggiunte di calciatori come Zielinski, Rog o Maggio. Il rientro degli infortunati Milik e Chiriches potrebbe dare nuovo slancio alle pretese azzurre? Si, così da regalare a Sarri il numero ideale per la rivoluzione: «Io penso che con 18 persone si possa fare un colpo di Stato e prendere il potere», diceva il toscano in una sua ormai storica conferenza napoletana. Forse è arrivato il momento giusto per capire quanto fondo c’è di verità.

Tutte le vincitrici EL e rispettiva posizione in campionato:

2016-17 Manchester United 6° posto 69 punti;

2015-16 Siviglia 7° posto 52 punti;

2014-15 Siviglia 5° posto 76 punti;

2013-14 Siviglia 5° posto 63 punti;

2012-13 Chelsea 3° posto 75 punti;

2011-12 Atletico Madrid 5° posto 56 punti;

2010-11 Porto 1° posto 84 punti;

2009-10 Atletico Madrid 9° posto 47 punti.

 

From: Il Mattino.

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