Nati nella stessa città, a trenta mesi di distanza, padroni della stessa fascia e dello stesso ruolo. Al ritmo della stessa musica, il fado. Nuno Tavares e Nuno Mendes condividono una parte del complicato nome che i portoghesi si portano dietro, ma soprattutto le attenzioni di tanti club in giro per l’Europa. Pronti a spiccare il volo, i loro nomi sono finiti anche sul taccuino di Cristiano Giuntoli, che ha la necessità da anni ormai di regalare al Napoli un elemento difensivo di fascia che sia pronto per il presente e soprattutto il futuro della squadra.
Ad attrarre gli scout di mezzo mondo ci ha pensato soprattutto Nuno Mendes, il fiore sbocciato nell’ultimo semestre nella gloriosa Accademia dello Sporting Lisbona. La stessa di Cristiano Ronaldo, Joao Mutinho e Nani. La stessa che scommise ad occhi chiusi su un Mendes poco più che bambino: ha vestito per la prima volta la maglia bianconere ad appena 9 anni e non l’ha più lasciata. Il club lo ha pagato 750 euro, all’ultimo rinnovo di contratto – prolungato fino al 2025 prima di Natale – la clausola per lasciarlo andare è stata piazzata a 70 milioni. Mica male per un ragazzino di appena 18 anni che si è ritrovato titolare anche grazie al…covid. Dopo la pandemia, infatti, Amorim lo ha lanciato con una certa continuità, regalandogli il posto da titolare dopo l’esordio dello scorso giugno. 176 centimetri di altezza, gambe lunghe e tocco raffinato: nasce calcisticamente da trequartista, poi viene “retrocesso” a terzino, quindi la gestione di Amorim che lo usa spesso da esterno di centrocampo nel 3-5-2 usato.
Più “esperienza” ha invece “l’altro Nuno”. Un termine che fa sorridere se si pensa all’età del terzino del Benfica, nato anche lui a Lisbona nel gennaio del 2000. Nuno Tavares dei primi al mondo del nuovo millennio, uno dei primi ad attrarre le attenzioni di tante squadre europee. Ha una storia che sa di destino segnato. Anche lui è passato dallo Sporting Lisbona dopo essersi formato nel Casa Pia Atletico – una delle accademie giovanili più rinomate del Portogallo – ma prima di arrivare al Benfica nel 2015 è costretto a lasciare il calcio. La madre preferiva gli studi al campo e le giovanili dello Sporting portavano via troppo tempo. Tornato al Casa Pia, il Benfica non ha voluto saperne di lasciar perdere il suo talento. Ha esordito in prima squadra nell’agosto del 2019 e non ha mai più lasciato il posto, mostrando a tutti una crescita esponenziale soprattutto negli ultimi mesi. Fisico e rapidità da centometrista (184 centimetri), ha trovato il primo gol tra i professionisti nella sua prima gara di sempre nel campionato portoghese. Il suo contratto con il Benfica scade nel 2024 e la clausola rescissoria supera già i 65 milioni di euro. Una valutazione alta che però potrebbe fare il paio con l’utilizzo saltuario che ne fa Jorge Jesus da quando è arrivato sulla panchina del Benfica la scorsa estate.