Napoli, Reina oltre il Milan: tre punti e una zeppola al forno


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Tutto era cominciato con un gol di Dybala al novantaquattresimo di Lazio-Juve: il campo era quello dell’Olimpico di Roma e mentre l’argentino metteva dentro in extremis il gol che regalava la partita ai bianconeri, Napoli e il Napoli iniziavano una terribile discesa agli Inferi che al confronto quella di Dante con Virgilio fu una specie di visita guidata al cimitero delle Fontanelle. Sconfitta brutta in casa con la Roma, pareggio insipido a Milano contro l’Inter, pali, traverse, record di parate di portieri avversari, resurrezione di centravanti bosniaci, annientamento dei propri, allungo infrasettimanale della Juve con l’Atalanta, Sarri sul banco degli imputati per una battuta infelice trasformata in una specie di dichiarazione di guerra al liberismo, al femminismo, ai diritti umani e a Simone de Beauvoir. Insomma, un’amarezza e una depressione in giro che manco quando chiuse Ciro a Mergellina. E ieri pure quella col Genoa sembrava l’ennesimo anello di una collana drammaticamente stretta attaccata al collo del Napoli: settanta minuti passati a provare a mettere dentro un pallone senza per niente riuscirci e pigliando invece pali, guantoni di Perin e birre dei tifosi della curva A. Nel primo tempo. Quelli dei tifosi della B nel secondo.
 

From: Il Mattino.

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