Terminata Inghilterra-Italia, la Santa Alleanza tra Juve e Napoli
si è sciolta. Azzurri e juventini si sono imbarcati sui
rispettivi charter privati e sono volati via verso il campionato.
Fino alla conclusione della serie A saranno avversari per poi
tornare a fondersi col nuovo ct (si spera) in omaggio alla Ragion
di Stato. Due punti non sembrano tantissimi, anche perché
tra cinque giornate Napoli e Juve si troveranno comunque faccia a
faccia. Domani il campionato riprende con il Napoli ospite del
Sassuolo e la Juventus che riceve il Milan. Bisogna ovviamente
andare oltre al Sassuolo e alle trappole di una partita che appare
troppo scontata: non è una giornata favorevole al sorpasso o
all’aggancio, nonostante Gattuso abbia dato una grande
identità al Milan dei cinesi.
La volata è iniziata e ai lati ci sono già le
transenne. Emozionante, non c’è che dire. È il
momento dei denti stretti e delle pedalate in apnea: mancano nove
giornate e ogni passo falso può essere decisivo. Sarri, dopo
il lungo colloquio con De Laurentiis durante la sosta, vuole
concentrarsi solo sullo scudetto e lasciare da parte la questione
del contratto. Se ne riparlerà. E nel frattempo, nel caso,
c’è il suo agente Pellegrini pronto ad ascoltare e a
riferire.
Allegri ha la ruota avanti, il tecnico di Figline è dietro
ma non si rialza. Anzi. Il bilancio dell’ultimo mese racconta
la rimonta bianconera, dopo le frenate azzurra con Roma e Inter:
uno dei segreti dei bianconeri è stata la panchina, dove
Allegri ha pescato spesso soluzioni e gol per far sterzare un
match. Sarri non ha le stesse possibilità, ma nessuno
più di lui è riuscito ad ottenere il top dai suoi
titolari. Le carte migliori del Napoli sono l’euforia atletica,
la forte autostima cresciuta, le motivazioni feroci. Quelle della
Juventus: la qualità tecnica, il talento dei solisti e
l’esperienza. Sei campionati di seguito vinti avranno pure il
suo peso. E di sicuro non arrivano per caso.
Il calendario, sulla carta, resta un vantaggino per la Juventus
soprattutto perché ha lo scontro diretto in casa dove fino
ad adesso bianconeri hanno ottenuto 37 dei 42 punti a disposizione,
subendo solo 4 reti e nessuno nel 2018. Ma è anche vero che
il Napoli fuori casa ha perso l’ultima volta il 29 ottobre del
2016: guarda caso, proprio all’Allianz Stadium. La Juve ha due
impegni gravosi in trasferta con Inter e Roma (alla penultima) e ha
soprattutto la Champions e la sfida al Real Madrid nei prossimi 15
giorni. Prima del Benevento e poi prima della Sampdoria. Le gare di
Benevento, Crotone, Bologna e Verona difficilmente creeranno dei
problemi, anche se la variabile «trappola», che
può far scattare una piccola, resta valida. E per entrambe.
Anche per il Napoli, s’intende.
Ed è una variabile che ha deciso più di uno scudetto
nella storia. Il Napoli affronta prima il Sassuolo (con Sarri in
panchina mai vinto a Reggio Emilia) e poi il Chievo. Prima della
madre di tutte le partite, quella con la Juve il 22 aprile,
affronta il Milan al Meazza (scontro diretto a parte, è
unica gara da bollino rosso) e poi l’Udinese in casa
nell’infrasettimanale del 18 aprile. Dopo la Juve il calendario
del Napoli si spiana: Fiorentina, Torino, Sampdoria e Crotone. A
parte i calabresi, squadre che già adesso sembrano essere
senza obiettivi.
From: Il Mattino.