Linea troppo schiacciata, centrocampo rilassato, Callejon che non segue Reca e Koulibaly che non proprio un drago. Il Napoli fa tutto bene tranne nelloccasione del gol. Un peccato il successo dellAtalanta a Udine, davvero la condizione atletica degli azzurri e questo 4-3-3 che fedele rappresentazione di quello che ha in mente Ringhio meritavano un mese di luglio pi ardente. Il 4-4-2 di Di Biagio spesso un 4-3-3 ma evidente che la Spal patisce la minore qualit dei suoi interpreti. Gli azzurri sono spietati, hanno la mente sgombra, non concedono nulla. Sul 2-1 non ballano pi e dietro non c mai un vero pericolo che corre Meret.
6 MERET
Non può nulla sulla conclusione schiacciata, ma potente e precisa, di Petagna sull’1-1 della Spal. Sempre attento in uscita, ordinato tra i pali: non è chiamato a grandi parate nella prima frazione. Attento a distendersi su Valoti che calcia con precisione dal limite dell’area.
6 HYSAJ
Torna a casa sua, nella corsia di destra e riesce a spingere con una buona continuità. Reca e Fares provano a creargli qualche grattacapo, ma Fabian e Callejon supportano bene la fase difensiva tranne che nell’occasione del gol di Petagna, quando la discesa di Reca lo costringe a stringere la linea, ma senza trovare la chiusura.
6,5 MAKSIMOVIC
Sempre preciso nell’appoggio, va in fiducia e si prende anche qualche responsabilità in più nell’impostazione. Bello da guardare il coordinamento con Koulibaly: la linea si muove armoniosa, a seconda delle situazioni di palla scoperta o palla coperta che ci si trova ad affrontare. Neppure lui legge il movimento di Petagna in occasione dell’1-1.
6 KOULIBALY
Al 12’ torna il centrale che ha fatto strabuzzare gli occhi al mondo. Perché la chiusura in scivolata su Cerri a due metri dalla linea di porta è un condensato di tempismo, forza e qualità atletiche. Schematico, però, in occasione del gol di Petagna: prova a staccarsi dalla linea troppo tardi, non leggendo il movimento del bomber spallino. La colpa è sua.
6 MARIO RUI
Strefezza non gli crea grossi pensieri: ha una buona intesa con Elmas e Insigne in costruzione, prova anche una conclusione pericolosa nel finale di primo tempo. Bravo ad usare esperienza e astuzia in uno scontro in area azzurra con Cerri, evitando una potenziale occasione al cospetto di un giocatore di stazza completamente diversa
7 FABIAN RUIZ
Spinta entusiasta e continua, smazza assist (ben due) percuote la zona centrale del campo con personalità e passo determinante. Murgia fa una fatica immonda. Si inventa i passaggi per Mertens e Younes, assiste Lobotka nella fase di prima costruzione, si fa vedere con continuità nei pressi dell’area di rigore, sempre nel vivo del gioco.
6 LOBOTKA
Missiroli parte da play e lui si alterna con Fabian nel ruolo. Qualche buona giocata, cerca sempre di andare a due tocchi. In occasione del gol di Petagna si dimostra in ritardo ad accorciare: poi, riprende in mano il centrocampo, dettando i tempi della manovra con puntualità. Qualche patema in più quando il pallone lo portano i romagnoli.
6,5 ELMAS
Ha il merito di conquistare il pallone che vale il vantaggio del Napoli Scivolata, pallone preso, scambio con Koulibaly ed azione avviata per il vantaggio di Mertens. Subito dopo, sfiora il palo con una conclusione molto pericolosa. Ancora protagonista nell’azione del 2-1: bella visione di gioco per l’assist che arma il destro di Callejon per il nuovo vantaggio azzurro.
6 CALLEJON
Reca lo vede partire e non lo segue con intensità in occasione del pari, poi ha un’altra indecisione al limite dell’area che porta al tiro Valoti. Ma si fa perdonare, praticamente subito: al 35’ riporta il Napoli in vantaggio, stop e tiro tutto di destro di squisita fattura, celebrando al meglio il mini-prolungamento fino alla fine della stagione.
7 MERTENS
Regista, trequartista, punta. Ma ha capito che siamo a fine giugno? Sigla il gol 123 con la maglia del Napoli dopo pochi minuti con un lob delizioso che batte Letica. Festeggia dopo l’ok del Var. Sempre presente in tutte le azioni offensive, non va mai in modalità risparmio. Gara di grande voglia e anche di grande combattimento
6 INSIGNE
Murgia e Cionek provano a dargli noia. Avrebbe voluto completare l’opera iniziata dai gemelli Mertens e Callejon, ma il Var gli annulla un gol per una millimetrica posizione di fuorigioco. Fa una smorfia al cambio che può essere fraintesa, che in una serata del genere proprio non ci azzecca. Mezzo voto in meno. E va dietro la lavagna.
6 MILIK
Poco spumeggiante, al polacco non va a genio di entrare a partita in corso. Però accorcia, spinge, prova a schermare il passaggio e va anche a dar fastidio all’impostazione di Vicari. Prova a mettere la sua testa in qualche mischione e dà sempre una mano quando il mucchio di forma nell’area azzurra.
6 LOZANO
Vicari non deve sbattersi più di tanto per fermarlo nella sua incursione in area. Inizia a sinistra, prendendo il posto di Insigne, poi quando si porta dopo non più di tre minuti dall’altra parte per far posto all’ingresso di Younes. Non è ancora il Chucky e quando punta Felipe si fa murare in scivolata.
6,5 YOUNES
Un minuto per trovare il gol, un impatto simile a quello di Lozano a Verona. Mette ardore, si limita anche in quelle che sono le sue giocate uno contro tutti. Eppure il guizzo di testa merita un applauso, anche perché non è semplice farsi trovare così pronto in una serata dove a un certo punto serve il caffé.
sv MANOLAS
Toh, chi si rivede. Si era fatto male da solo durante un allenamento individuale: aveva fatto coppia con Makismovic per tutto il primo periodo dell’era Gattuso e aveva dato prova di grande affidabilità. Pochi minuti, poche possibilità di mettersi alla prova. Ma il segnale che da qui a Barcellona il greco tornerà a essere un’arma a disposizione.
sv GHOULAM
Il suo è davvero un bel sinistro, elegante, preciso. Chiaro che ci vuole tempo ed ha ancora qualche titubanza a prendere e partire come era solito fare prima degli infortuni. Gattuso lo incita in continuazione e lui sembra apprezzare di essere tornare al centro delle attenzioni del tecnico. Serve capire nei 90 minuti la sua condizione reale.
6,5 GATTUSO
Far capire a tutti che questo non è un campionato ancora al capolinea, è una grande virtù, che dubbio c’è. Non riesce a farsi ingabbiare dalla tattica di Di Biagio che era venuto al San Paolo con il compito di portare a casa il punto. Alterna tutti senza far mai calare la qualità della prestazione, domina col 60 per cento del possesso. Il Napoli gioca e impone il ritmo. La sbadataggine sul gol di Petagna costringe a una umana riflessione.