ufficialmente aperta la crisi del Napoli, quella spaccatura che in tanti percepivano ma che si sperava si risolvesse con un sorriso e una vittoria. «Game over, si è rotto il giocattolo», scrivono ora i tifosi sul web. È successo davvero di tutto nella notte di Napoli-Salisburgo: un risultato che non è male ai fini della classifica Champions, frutto di una prestazione complessivamente buona e un atteggiamento positivo in campo, nonostante gli episodi. Ma non è bastato, sembra essere davvero la notte della svolta: «Tentavano di nasconderci la frattura, ma era evidente, questo Napoli non era riconoscibile. Tutta la vecchia guardia era venuta meno da un po’».
In quel rettangolo verde pali, traverse, falli spropositati, gol mancati, i soliti rigori contro provocati ingenuamente da giocatori che sono state certezze in passato; alcuni in maglia azzurra sembravano delle controfigure sfocate di loro stessi. Questo non solo contro gli austriaci al San Paolo, ma è stato un motivo ricorrente in questo avvio di stagione che ha provocato talvolta l’ira dei tifosi. La maggior parte a scagliarsi contro il mister: #Ancelottiout l’hashtag che impazza ultimamente sul web.
E sotto un certo aspetto il fallimento del tecnico c’è: non per le sue idee innovative di calcio, condivisibili o meno, quanto per il non aver saputo tenere unita la squadra e la società in questo momento delicato. «Ancellotti non era il mediatore per eccellenza?», si chiede infatti qualcuno. E anche stavolta resta fra i più criticati per non aver saputo prendere una posizione netta: «Ha dichiarato di non essere d’accordo con la scelta del ritiro imposta dal club, poi la sua squadra torna a casa e lui torna a Castel Volturno. La sua è solo paura di avere una multa su quella pensione d’oro»; «Atteggiamento incomprensibile quello dell’allenatore, poco carattere. Non va bene per questo Napoli», si legge per le piazze virtuali. E cala il silenzio da parte dell’allenatore e di tutto il club.
In tanti speravano di festeggiare la qualificazione matematica per il passaggio del turno: «Non vogliamo essere beffati come l’anno scorso», punge subito qualche tifoso. E invece quel pareggio ha rimandato la festa e ha fatto scoppiare il caos. Un ammutinamento senza precedenti nella storia del club. Una frattura che si cercherà di sanare nelle prossime ore, ma per i napoletani sembra sempre più necessario un cambio di panchina: «Ormai Carlo deve andare via, si so’ rotte ‘e giarretelle». Ma resterebbero ugualmente tanti dubbi.
E parlare del gioco, finanche della tanto attesa rinascita di Lozano, sembra essere passato in secondo piano per i tifosi dopo la gara con gli austriaci. Qualcuno ha gioito per il suo gol: «È un giocatore diverso, finalmente si sta svegliando»; «Forse i 40 milioni non sono stati buttati»; «lo aspettavamo, ci darà una grande mano», eslamavano in tanti guardando la partita. Poi, però, quel colpo inaspettato dopo la gara, e ora per la città regna la preoccupazione e la curiosità per il futuro. «Cosa succederà? Rivogliamo il nostro Napoli unito e compatto, capace di lottare contro tutti a testa alta», è il desiderio di molti.