Napoli, the Champions siamo noi: soffrire e vincere, il mantra di Carlo


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Mertens e Llorente in 12 minuti, un finale-show del Napoli e al San Paolo cade il Liverpool campione d’Europa. Il grande calcio è qui. Ancelotti l’ha giocata a viso aperto, nessun timore contro i campioni d’Europa. È questa la mentalità che ha saputo dare al Napoli in un anno di lavoro, è questo lo spirito che piace ai tifosi e anche a De Laurentiis, tornato accanto alla squadra anche fisicamente: visto nel sottopassaggio il presidente incoraggiare gli azzurri prima che scendessero in campo. Quattro punte (Callejon e Insigne sui lati, coppia Lozano-Mertens, con il messicano centrale) per l’assalto alla difesa comandata dal candidato al Pallone d’oro Van Dijk. Ma il tecnico non è venuto meno alla regola di mantenere l’equilibrio e infatti nel primo tempo i meccanismi del Napoli hanno funzionato perché la squadra è stata corta e si è difesa con attenzione. Le prime palle pericolose le ha avute Fabian in un paio di secondi, entrambe respinte da Adrian, il sostituto di Alisson. Poi Van Dijk è stato muro invalicabile, come peraltro Koulibaly sul lato opposto, con il popolo del San Paolo che si accendeva per gli interventi del senegalese che ha eliminato tutte le scorie dell’autogol contro la Juve, come per quelli di Mario Rui, che aveva un conto aperto con Salah da nove mesi, dalla notte all’Anfield Stadium: è stata la migliore partita del terzino portoghese, lucido e tempestivo in ogni intervento sull’egiziano. E sull’altro lato Di Lorenzo ha giocato con grande personalità la sua prima partita in Europa.
 

From: Il Mattino.

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