L’immagine della resa a Empoli è stata quella di
Koulibaly: la prestazione più brutta dell’anno per il
difensore senegalese, sempre un baluardo insuperabile e invece in
grande difficoltà contro Farias. Al Castellani neanche lui
è riuscire a tamponare le falle e il Napoli ha limitato il
passivo solo grazie alle grandi parate di Meret. Un evidente passo
indietro della fase difensiva nelle ultime cinque partite,
testimoniata dai numeri negativi: gli azzurri hanno incassato 8
gol, 11 compreso anche il match di Europa League in Austria contro
il Salisburgo. Una netta inversione di tendenza rispetto alla
cinque partite precedenti di serie A nelle quali il Napoli non
aveva incassato neanche una rete. Da spartiacque il gol di Pjanic
su punizione al San Paolo che ha interrotto la serie positiva di
partite senza gol al passivo cominciata il 26 gennaio al Meazza
contro il Milan.
IL PASSO INDIETRO
Un calo del Napoli che ha difeso peggio di squadra nelle tre
partite con Sassuolo, Udinese e Empoli e ha pagato a caro prezzo
errori individuali contro la Juve (il retropassaggio di Malcuit a
Meret) e la Roma (il fallo da rigore in uscita di Meret su Schick).
In generale gli azzurri sono stati meno intensi nella fase di non
possesso, a cominciare dal lavoro in pressing degli attaccanti, e
per un meccanismo a catena gli avversari sono arrivati con maggiore
facilità al tiro. Meno compatta la squadra di Ancelotti in
fase difensiva e ciò ha esposto i difensori azzurri a
più pericoli, anche per il filtro minore fatto dai
centrocampisti e in questo senso anche Allan è calato
rispetto ai suoi livelli standard. Più fattori, quindi,
hanno determinato questa flessione in fase difensiva del Napoli
dopo le cinque partite quasi perfette in tal senso (da quella con
il Milan al Parma) nelle quali Meret (schierato in tre gare con
Sampdoria, Fiorentina e Parma) e Ospina (titolare al Meazza contro
i rossoneri e al San Paolo con il Torino) non hanno subito
reti.
From: Il Mattino.