Ounas corre verso la sua prima grande occasione da titolare, la
Coppa Italia come vetrina per l’attaccante franco-algerino.
Finora per lui solo spezzoni di partite partendo dalla panchina: in
totale 150 minuti, meno di due gare intere. Sei presenze in
campionato (102 minuti) e tre in Champions League. Qualche lampo
nell’ultimo quarto d’ora contro la Juve, qualche altro in
precedenza e in maniera particolare nel derby contro il Benevento
quando si procurò un calcio di rigore, quello del 6-0. Ma
è chiaro che giocare dall’inizio è un’altra
cosa, una sensazione decisamente diversa per il ragazzino arrivato
dalla Francia e con alle spalle i due anni nel Bordeaux (60
presenze e dieci gol). Tanto lavoro a testa bassa in questi primi
mesi di Napoli, fin dai primi giorni di ritiro in Trentino: per
entrare negli automatismi del mondo di Sarri c’è bisogno
di tempo, necessario metabolizzare tutte le situazioni e
soprattutto giocare rapido a un tocco senza portare il pallone
neanche un secondo di più.
Stavolta però è una viglia diversa, Ounas ci spera,
ci crede molto di più in una maglia da titolare e in quello
che è il suo ruolo più congeniale da esterno destro
nel tridente di attacco e cioè nella posizione occupata in
maniera stabile da Callejon. Difficile vivere da alternativa allo
spagnolo, uno degli insostituibili nello scacchiere di Sarri per la
sua capacità di dare equilibrio alla squadra e assicurare lo
stesso apporto in fase offensiva e difensiva. Aspetto questo sul
quale deve ancora crescere il 21enne franco-algerino, incisivo
quando ha il pallone tra i piedi e può puntare
l’avversario per accentrarsi e tirare o regalare un assist ma
che deve perfezionarsi nel lavoro di rientro e nei movimenti in
sintonia con gli altri compagni.
Sarri dopo il ko contro la Juventus precisò il suo pensiero
sul giovane francese, impiegato nel finale. «A Napoli quando
si prende un calciatore sembra sempre che si è preso
Cristiano Ronaldo. Ounas è un ragazzo di 20 anni che ha
potenziale: al momento è un anarchico che ha limiti a
livello difensivo e dobbiamo lasciarlo libero di crescere».
Ci sta lavorando il tecnico toscano in ogni allenamento per tirare
fuori il suo potenziale ma è chiaro che poi i riscontri si
hanno in partita: ecco perché questa sfida di Coppa Italia
contro l’Udinese potrà essere per lui la vera prima
verifica.
From: Il Mattino.