Il tecnico: “Al Matera era un cavallo pazzo e lo spostai sulla fascia: da lì rimase terzino”
NAPOLI – A Radio Marte è intervenuto Pasquale Padalino, allenatore della Juve Stabia, parlando in particolar modo di Giovanni Di Lorenzo, terzino del Napoli che si sta mettendo in mostra con la Nazionale a Euro 2020. “Con Di Lorenzo ci sono state due fasi del rapporto professionale: quando allenavo il Matera lui giocava da centrale di destra in una difesa a 3 e al mio arrivo ho visto che aveva questa propensione nel gioco in avanti, ma anche che era un po’ frenato perché era un po’ un cavallo pazzo. Gli parlai dicendogli che avevo l’intenzione di spostarlo in fascia, una cosa che lui prese in maniera positiva. Da quel momento rimase come terzino“.
Padalino, però, non loda il calciatore solo per l’aspetto tecnico-tattico: “Per Giovanni ho un’ammirazione specialmente come persona, oltre che come calciatore. Lui è stato riconosciuto un po’ tardi dal palcoscenico calcistico ma per sua fortuna e anche mia Mariano Fernandez, il nostro DS, lo prese pagandolo pochissimo. Non avevo dubbi sulla moralità del ragazzo, poi c’erano i presupposti per poterlo vedere a questi livelli. Mi sembrava avere una grande potenzialità che però da centrale non veniva espressa. Lui accompagna molto e ha forza fisica per poter tornare con gli stessi giri. Anche da telespettatore non percepisco mai stanchezza in Giovanni e questo gli fa onore, appartiene ai grandi calciatori”. Sulla possibile alternativa a Di Lorenzo: “Alcuni investimenti vanno fatti dopo un’accurata e scrupolosa ricerca del talento. Giovanni non credo che sia arrivato a Napoli con i favori del pubblico, c’era un po’ di scetticismo. Credo che lui abbia risposto ampiamente. Bisogna investire su giocatori così perché hanno tecnica, duttilità, resistenza ed esplosività” ha concluso.
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