Padre e figlio, che collaborazione: se due Ancelotti sono meglio di uno


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Inviato a Dimaro-Folgarida

Una poltrona per due. Carlo da una parte e Davide dall’altra.
Minimo comune denominatore, il cognome: Ancelotti. Sul campo di
Carciato sono una cosa sola. L’allenatore e il suo vice. Una
coppia che funziona, in campo come in famiglia. Carletto lo ha
voluto nel suo staff fin dai tempi del Chelsea, ma guai a parlare
di Davide come di un raccomandato. Si è fatto le ossa, ha
lavorato tanto per conquistare la fiducia di suo padre e anche
quella del resto del gruppo di lavoro.

STUDERE STUDERE
A 28 anni – domenica festeggerà il suo ventinovesimo
compleanno al Briamasco di Trento con Napoli-Carpi – Ancelotti
junior può vantare in bacheca una laurea in scienze motorie
arricchita da un master conseguito in Germania. Perché
studiare viene prima di tutto. Perché papà Carlo
vuole che il figlio non sia solo il suo primo assistente, ma anche
il primo della classe. E allora testa sui libri e duro lavoro.
Essere il figlio di… rischia di essere una spada di Damocle
troppo pesante, quindi meglio farsi trovare sempre preparati. A
proposito degli studi: in questi anni, dopo essere passato da
preparatore atletico ad addetto al recupero degli infortunati,
è diventato il vice di suo padre durante l’avventura al
Bayern Monaco. In mezzo tante esperienze in giro per l’Italia e
l’Europa a studiare le tecniche di allenamento più
all’avanguardia.

From: Il Mattino.

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