Inviato a Parma
Quel nugolo di parole e riunioni estive, trattative vere o appena abbozzate, tra intermediari d’ogni tipo e hotel di lusso, brindisi accennati poi rientrati, bicchieri alzati e poi spaccati per la rabbia, lasciavano intendere che il destino di Koulibaly era bello che è segnato. Addio dal Napoli, plusvalenza massiccia (venne pagato poco più di 8 milioni di euro) e via libera anche a bel risparmio sull’ingaggio che pesa sulle casse del club azzurro per circa 12 milioni lordi a stagione. E invece, a Barcellona, non era ai saluti: oggi sarà ancora lì, con Manolas al suo fianco, a guidare la difesa del Napoli contro il Parma, nella gara di esordio del campionato. Koulibaly ricomincia da qui, dalla serie A, da questi avversari contro cui, il 14 dicembre, si fece male dopo una manciata di minuti e contro cui ha una gran voglia di riprendere il suo cammino. Ma è a metà del guado, perché nessuno pensi che da qui al 5 ottobre non possa cambiare qualcosa. E nessuno si illuda che il Napoli lo ritiri dal mercato un attimo prima della sua conclusione: Gattuso lo sa bene, in qualsiasi momento Koulibaly può andare via.
Ma guai a credere che Kalidou pensi di restare col mal di pancia e il muso lungo come ha fatto Allan dopo aver accarezzato il sogno di volare a Parigi. Il difensore ne ha già parlato con Ringhio e gli ha spiegato che lui per primo è consapevole di essere reduce da una stagione poco esaltante e per lui non sarebbe una delusione restare ancora qui a Napoli. Non ha fatto voli con la testa, non si è illuso di poter approdare alla corte di Guardiola o di poter giocare al fianco di Neymar. Il suo destino è nella mani del club e se resterà per Koulibaly non sarà un ripiego, anche se il suo cuore è pronto a mettersi alle spalle la sua esperienza napoletana. Ma se resta, gioca. Non si tira indietro. Anzi. Conosce le regole del mercato, sa bene in queste situazioni una domenica si può giocare con una squadra e quella dopo con un’altra e magari anche in un altro campionato. È sereno, serenissimo. La famiglia sempre unita, gli amici che lo blindano e l’unica cosa che fanno trapelare è che lui non resta controvoglia nel Napoli e a Napoli. Kolulibaly sa bene che è una questione di bilanci: la sua partenza aiuterebbe il club a coprire le perdite previste per la prossima stagione. Perdite che non sono di poco conto. Un sacrificio necessario ma magari pure rinviabile. Gattuso e Koulibaly hanno parlato a lungo in questi giorni di avvicinamento alla partita con il Parma. Lo hanno fatto con la tradizionale franchezza. Perché Rino ha chiesto a Koulibaly se per caso non se la sentiva di giocare con il Parma a causa delle voci e del chiacchiericcio sul suo conto. E lui gli ha risposto che non ha alcun problema, che la sua testa è libera da ogni pensiero, che al mercato non pensa neppure un po’ e che se resta qui è pronto a caricarsi il Napoli sulle spalle. Da leader. Come proverà a fare già da oggi alle 12.30. E allora eccolo che contro il Parma toccherà a lui, con Manolas, scendere in campo. La stessa difesa che ha giocato in Champions. Così vanno le cose nel calciomercato, e a oggi la notizia è che le trattative che dovrebbero portarlo a Manchester o a Parigi sono fredde, anzi gelide. Perché gli emissari (tanti) avrebbero quasi rinunciato viste le richieste del presidente del Napoli, Ma magari si potrebbero essere nascosti dietro l’angolo, pronti a spuntare di nuovo per chiudere la questione, se solo le parti si avvicinassero. Invece non sono vicine per niente: tutti sono rimasti rigidamente sulle proprie posizioni, il City e il Psg che offrono al massimo 55 milioni e il Napoli che ne chiede 85. E non ci si muove da lì. De Laurentiis, finita la quarantena, si concentrerà sulla sua cessione. Ma senza fare sconti. Ed è per questo che in tanti sono convinti che alla fine Koulibaly resterà ancora a Napoli.