«Da calciatore non sono tornato troppe volte al San Paolo. Sarà un’emozione particolare, uno stimolo in più e spero che la squadra avrà la mia stessa voglia». Così Fabio Pecchia, allenatore di un Verona che domani sarà di scena al San Paolo. «La gara con la Juve ci ha lasciati consapevolezza maggiore, proveremo sempre a far punti».
Ma questa sfida quasi testacoda per il primo turno di ritorno in campionato non spaventa Pecchia. «Tutti devono metterci qualcosa in più, il Napoli è primo in classifica con merito. Noi dobbiamo dare di più a prescindere dall’obiettivo», continua l’allenatore. «Bisogna giocare come con la Juve, perché siamo rimasti in partita per almeno 70 minuti. Bisogna essere convinti di poterlo fare, ma quando ci sono gare del genere c’è bisogno che alcune situazioni girino nel verso giusto. Non si tratta di impresa, ma quelli che andranno in campo dovranno fare la differenza. Che formazione? Voglio dare continuità al gruppo, ma devo capire le condizioni di alcuni calciatori».
Ma in questo Napoli di Sarri quanto dell’impronta di Benitez e Pecchia è rimasto? «Non si tratta di quanto lavoro di Rafa ci sia dietro, c’è una mentalità di giocare a calcio e di proporre che parte da lontano. Ci sono calciatori che giocano insieme da diverso tempo, poi va aggiunto il lavoro di Sarri che è sotto gli occhi di tutti», aggiunge Pecchia. «Jorginho fu una scelta nostra, arrivò a metà stagione, c’erano dubbi intorno a lui, ma fece bene. Ha un’intelligenza calcistica superiore».
From: Il Mattino.