«Raspadori è il vero 9 e mezzo», gli ex attaccanti incoronano Jack


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Due gol in due partite con la Nazionale. C’è il marchio a fuoco di Giacomo Raspadori sulla qualificazione dell’Italia alla prossima Final Four della Nations League. Buone notizie anche per il Napoli e Luciano Spalletti che in vista dell’ultimo tour de force di campionato si ritrova un attaccante carico a pallettoni. Non male, perché al momento le condizioni di Osimhen non sembrano garantire un rientro del nigeriano al cento per cento. A questo punto, però, sorge il dubbio sul ruolo di Raspadori, che con il Napoli gioca da prima punta nel 4-3-3, mentre in Nazionale ha fatto da sparring partner a Scamacca prima e a Gnonto poi. 

«Al di là dei gol che sono fondamentali per un attaccante e servono all’autostima e alla crescita, Raspadori rappresenta un riferimento su cui investire sia in chiave Nazionale che in chiave Napoli», certifica con sicurezza Gigi De Canio. «Raspadori è la testimonianza che si usano troppi luoghi comuni: non è vero in Italia non crescono talenti». A questo punto però bisogna definire quale sarebbe la sua posizione ideale. «Il bello di questo ragazzo è che ha le caratteristiche per soddisfare le esigenze di ogni allenatore. È ideale per giocare vicino a un’altra punta, ma ciò non toglie che possa fare il centravanti da solo. Ovviamente non è una prima punta fisica, ma più di movimento. Insomma: è più un 9 e mezzo», assicura De Canio. Idee simili a quelle di un ex attaccante azzurro come Stefan Schwoch. «Sta crescendo e bene. Giocare in gruppi importanti lo aiuta anche perché le sue qualità sono note. Preferisce avere un punto di riferimento attorno al quale muoversi. Ha dimostrato di sapere avere una certa continuità in zona gol anche se non ha giocato benissimo. Ma gli attaccanti forti sono così. Posizione in campo? Come disse Platini di Baggio: è un 9,5. Perché può giocare anche esterno. Gli piace svariare. Si trova al posto giusto al momento giusto e poi sa legare bene il gioco. Gli piace giocare palla a terra. Sarebbe stato ideale per il gioco di Sarri, ma si troverà benissimo anche con Spalletti perché può giocare sia al posto di Osimhen che accanto a lui. Una cosa è certa: va supportato e messo nelle condizioni migliori». 

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L’ex bomber Beppe Savoldi non sembra sorpreso dal rendimento mostruoso di Raspadori che ha segnato 2 gol con il Napoli (uno in campionato e l’altro in Champions) e l’altro in Nazionale. «Si sapeva dall’anno scorso che avesse grandi potenzialità. I suoi gol non faranno rimpiangere gli addii di Mertens e Insigne». E anche Savoldi individua la posizione in campo. «Un 9 e mezzo. Perché non può fare il centravanti classico forte fisicamente ma sa stare tra dentro il campo e l’esterno. È rapido, ma non deve giocare a ridosso dei difensori avversari altrimenti rischia di andare in difficoltà». E come Savoldi la pensa anche Alessandro Budel, ex centrocampista e oggi voce di Dazn. «Del 9 non ha molto. Se non i gol. Perché gli piace avere la palla tra i piedi. Ma attenzione: nel 4-3-3 rischia a volte di rimanere troppo solo. Deve essere aiutato da tutti i compagni e in quel caso può diventare davvero molto pericoloso». Per ora il suo impatto nel Napoli è stato eccellente. «Mi sta piacendo tanto e non era facile l’approccio per un giovane in una squadra forte come il Napoli. È merito della sua personalità che si sta confermando davvero ottima. È un ragazzo intelligente e sa calarsi bene in ogni situazione tattica e ambientale. Non è una prima punta ma si sta adattando e sono convinto che possa fare ancora meglio». E poi c’è l’ex attaccante Aldo Serena che non ha dubbi circa la sua giusta collocazione in campo. «Lo vedrei benissimo nel 4-2-3-1 alle spalle di una punta fisica. Perché ha fiuto per il gol e grande rapidità. La sua qualità più importante è quella di sentire dove andrà il pallone. Si piazza bene nell’area e al momento giusto la butta dentro. Mi piace come si muove nello spazio attaccando la porta avversaria». 

From: https://www.ilmattino.it/sport/sscnapoli/raspadori_napoli_italia-6954642.html

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