Giovedì 13 gennaio – a meno di nuovi colpi di scena, da non escludere in questa fase molto confusa per il calcio italiano – comincia la Coppa Italia per il Napoli, a undici mesi dalla bruciante eliminazione in semifinale contro l’Atalanta a Bergamo. Quel 10 febbraio, dopo l’1-3, diventarono ancora più tesi i rapporti tra De Laurentiis e Gattuso. Allo Stadio Maradona arriva la Fiorentina, sconfitta dagli azzurri nella partita di campionato. E’ l’avversaria contro cui il Napoli vinse la quinta delle sue coppe, finale del 3 maggio 2014 all’Olimpico, doppietta di Insigne e rete di Mertens (3-1). Una notte che non fu di festa per Benitez e gli azzurri perché macchiata dall’agguato di un ultrà romanista, Daniele De Santis detto Gastone, al tifoso napoletano Ciro Esposito, il ragazzo di Scampia morto dopo 53 giorni di agonia al Policlinico Gemelli. Una delle pagine nere del calcio.
Sei le edizioni di Coppa Italia vinte dal Napoli. La prima nel 1962 e quei successo è storico perché tuttora l’unico conquistato da una squadra di serie B. Poi la vittoria nel 1976, quindi il trofeo del 1987 che consentì l’accoppiata scudetto-Coppa alla meravigliosa banda di Maradona. Lungo intervallo fino al 2012, quando all’Olimpico il Napoli di Mazzarri piegò la Juve di Conte imbattuta in campionato. Quindi, i successi del 2014 e del 2020, finale del 17 giugno a Roma vinta dagli uomini di Gattuso ai rigori contro i bianconeri di Sarri. Quattro reti dal dischetto firmate da Insigne, Politano, Maksimovic e Milik. Dei quattro soltanto uno, Politano, farà parte del Napoli del futuro: Milik e Maksimovic sono partiti nella scorsa stagione; Insigne lo farà al termine di questa, con un biglietto di sola andata per Toronto, dove verrà accolto con tutti gli onori e un ricchissimo contratto.
Due i successi di Spalletti in Coppa Italia, entrambi con la Roma, nel 2007 e nel 2008. Alla guida dei giallorossi anche il successo nella Supercoppa di 15 anni fa. Per il tecnico, che non ha mai vinto uno scudetto in Italia, è il momento di riaprire la bacheca, alzando al cielo il settimo trofeo tricolore del Napoli.