Un Mertens normale lo ferma chiunque, là al centro del
tridente, un Mertens straordinario non l’acchiappi. Lui su
Marte, gli altri sulla terra. Ed è per questo che ora sorge
il dilemma: tornato Milik, giusto puntare adesso sul belga?
Già, finché il polacco era ai box, inevitabilmente
non c’erano alternative. Ma adesso? Non è che Arek sia
l’uomo della provvidenza, ma è chiaro che il suo
rientro tra i ranghi dà l’impressione che Sarri abbia
a disposizione (finalmente) un’arma in più.
Visto all’opera nell’ultima mezz’ora di Reggio
Emilia, Milik ha dato seriamente l’impressione di aver
concluso la sua personale via Crucis e di aver messo alle spalle il
suo accidenti ai legamenti. Il Mapei stadium anche dodici mesi fa
è stato il luogo della sua resurrezione: con la rete del 2-2
realizzata nel finale. Stavolta, invece, ha colto la traversa.
Insomma, da oggi bisognerà capire se Milik può
giocare dal primo minuto oppure no. Al posto di Mertens, magari
spostando Dries sulla fascia e facendo riposare
Insigne.
In Polonia ha dato la sua spiegazione sui tempi del suo tormentoso
rientro: la federazione guidata da Boniek spera che tutto avvenga
in maniera più graduale possibile perché
sull’attaccante poggiano molte delle loro chance mondiali.
Spazzati via i dubbi di una possibile ricaduta (quel che è
capitato a Ghoulam va catalogato tra gli eventi eccezionali) spetta
ora allo staff tecnico capire se Milik ha i novanta minuti nelle
gambe. Certo, il Chievo potrebbe essere il test giusto per
comprendere se la stella polacca si possa illuminare ancora e se
è dunque tornata la corrente.
From: Il Mattino.