La canzone di Venditti all’Olimpico, Grazie Roma, diventata un’ulteriore pugnalata al cuore dopo l’amara sconfitta del Napoli: doveva essere il giorno del riscatto sul piano del gioco dopo le eclatanti ingiustizie subite nella precedente partita con l’Atalanta, e invece si è trasformato in un nuovo mal di pancia. «Dovevamo vincere, non bastano più le scuse», è il coro di molti napoletani.
Un Napoli colpevole forse di troppo nervosismo in alcune fasi della gara, di passaggi sporchi che spingevano la palla nelle grinfie del nemico in campo; e poi tanti errori dei singoli, proprio di quelli che dovevano essere una garanzia. Se in aggiunta si mette di mezzo anche la dea bendata, resta poco da fare. «A loro i rigori, per noi solo pali e traverse»; «Come facciamo a non centrare mai la porta? Non è possibile!», esclamano in tanti.
A guardare gli expected goals forse gli azzurri avrebbero meritato di vincere, ma troppe imprecisioni e la sfortuna hanno fatti sì che una Roma neanche troppo brillante riuscisse ad avere la meglio: «Erano scarsi, e manco siamo riusciti a vincere. Ma che succede?»; «Il Napoli è superiore senza dubbio, ma gira tutto male nella testa degli interpreti»; «Bel gioco solo a sprazzi, ma così non serve», commentano i napoletani.
Non bastassero i legni, stavolta anche i tiri dal dischetto. Inutile il primo salvataggio di Meret sul rigore tirato da Kolarov: dopo poco a seguire Callejon, anche Mario Rui con quelle braccia che non riuscivano proprio a stare al loro posto: «Non è possibile, c’è un problema»; «Certo, dove cecano e dove vedono», punge invece qualcuno. Perché la scorsa giornata di Serie A non è stata dimenticata: l’azione di wrestling di Kjaer su Llorente non punita al San Paolo, dove a fine gara erano stati reclamati ben tre rigori. Poi poco dopo sul campo del Genoa un leggero tocco aveva fatto tuffare per terra Ronaldo: ed è stato subito penalty, senza alcun dubbio. «Due pesi e due misure», ricorda mezza Italia. Anche stavolta. «Il Var lo utilizzano a loro piacimento: all’Olimpico per dare i rigori contro è stato utilizzato, l’altra volta che abbiamo subito fallo in area non è stato consultato».
Neanche il racconto di Insigne a fine gara e quella risposta di Rocchi possono più passare inosservati: «Hai fatto più errori tu che io oggi», pare abbia detto l’arbitro al capitano azzurro. Da lasciare senza parole. «Come si fa a rispondere così. È assurdo», è la voce del web.
E mentre i romanisti ironizzano sui pacchi serviti a Giuntoli sul mercato con gli ex Manolas e Mario Rui, il portoghese che si era messo d’impegno per dimostrare di poter offrire prestazioni niente male d’un tratto ha dato ragione ai suoi ex tifosi facendogli ricordare i motivi per il quale nella Capitale si festeggiò con tanta allegria la sua cessione. «Ma non si può giocare così, quanti rigori dobbiamo subire?»; «Ridiamoli indietro», attaccano anche i napoletani. E non è stato di certo lui il peggiore in campo.
La paura per i fortunati padroni di casa è arrivata dopo il 2-0: al 59′ approfittando dell’errore di Cetin, Milik si è fatto trovare pronto a toccare la palla in rete. Match riaperto proprio nel momento in cui il Napoli cominciava a calare con un atteggiamento via via più remissivo. Ma a nulla è servito, troppe occasioni sprecate: «Non può essere solo sfortuna, ci sono troppi giocatori che non ci sono con la testa», si legge sui social.
Nervosismo sì, si è visto. Qualche fallo di troppo e passaggi sbagliati. Ma forse una chiave di lettura c’è: «Sfiderei chiunque a giocare tranquilli dopo i torti subiti con l’Atalanta. Certo sono professionisti coi loro bei stipendi d’oro, ma hanno pur sempre un lato umano», notano alcuni tifosi.
E mentre la Roma chiedeva il terzo fallo di mano, volavano parolacce fra i supporters azzurri. Però, tutto sommato sprazzi di bel gioco contro una squadra che ha dimostrato di avere fortuna e poco da preoccupare ai fini della classifica: «Hanno vinto, ma non è di certo difficile arrivare avanti a loro a fine stagione », sottolineano i napoletani. Ma il dispiacere per una partita che doveva e poteva finire diversamente c’è. La colpa? Per alcuni del mister, per altri dei giocatori. Ma forse Ancelotti ha semplicemente valutato troppo positivamente la sua rosa, che se non è al massimo della forma non rende secondo le aspettative. Anzi.
La nota ancor più triste della sconfitta per molti tuttavia è quella dei cori razziali, con l’arbitro che ha minacciato di sospendere la gara, ed eventualmente di annullarla regalando i tre punti a tavolino: forse i napoletani quasi ci speravano, visto che la dea bendata pare proprio stia barando, evitando di posare le sue grazie dalla parte degli azzurri. «Non sarebbe stato male annullare la gara, per tanti motivi».
Poi la speranza per quel tiro della salvezza al 96’, quello che doveva almeno evitare la sconfitta e regalare il solito punto visto negli ultimi match. Ma stavolta neanche quello: per come si prospetta ora la situazione, arrivare in zona Champions non sarebbe poi così male per il Napoli, oltre la cattiva sorte e gli arbitraggi. «L’anno prossimo ci toccherà fare l’Europa League, non ci vogliono più in Champions League», credono ormai in molti.