«Il Napoli oggi è un divertimentificio». Un termine nuovo coniato da Arrigo Sacchi per descrivere la squadra italiana che ha fatto del bel gioco un principio su cui basarsi. Ma quest’anno al bel gioco si sono uniti i risultati, e gli azzurri si confermano sulla strada giusta. «Sono pochi i club in Italia che mettono il gioco al primo posto. Domenica ero a vedere una partita e accanto a me c’era un maestro flautista che fa concerti in tutto il mondo, e gli chiesi come sarebbe quella gara se fosse un concerto. Mi rispose: “da non ascoltarsi”», racconta il maestro del calcio, al quale non a caso viene spesso accostato Maurizio Sarri.
Poi, tornando al campionato, uno sguardo alle altre squadre: «Gli azzurri hanno un avversario durissimo, il peggiore che possa capitare, se riusciranno a spuntarla avranno compiuto un’impresa enorme, e cresceranno tantissimo anche come uomini». Un esame di maturità che i ragazzi di Sarri sono pronti a sostenere e a superare. Ma c’è ancora qualcosina da migliorare, anche a livello di immagine: «Proprio perché bisogna crescere anche sotto altri aspetti oltre quello del campo – continua Sacchi ai microfoni di radio Kiss Kiss – ho tirato le orecchie ad Insigne: è un ragazzo intelligente ma ha avuto un comportamento non buono per il Napoli e per la sua immagine rispondendo in quel modo al mister. Voglio molto bene a Lorenzo, ma non deve scordarsi com’era prima che arrivasse Sarri. Lo stesso vale per Koulibaly, che oggi è uno dei migliori al mondo e tre anni fa era improponibile». Quanche considerazione anche su Allan, una rivelazione nelle mani del tecnico toscano: «È un uomo generoso, un professionista esemplare, e ammetto che quando il Napoli lo comprò avevo dei dubbi su di lui».
From: Il Mattino.