Sarri e il futuro: «Non so cosa farò, parlerò in famiglia. Preferirei l’estero»


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«Napoli vuole vincere? È normale, ne hanno bisogno. La nostra tifoseria è venuta a farci festa per le emozioni vissute e non per le vittorie. È un pubblico che merita di tutto». Così Maurizio Sarri, allenatore di una squadra che ha meritato l’amore del pubblico fino all’ultimo minuto dell’anno. «Resta un pizzico di rammarico, nessuno nella storia aveva superato quota 90 punti senza aver vinto. Ma anche l’orgoglio di essere arrivati a soli quattro punti dalla Juve e per quello che abbiamo fatto in questi tre anni, migliorandoci sempre. Ci sono tante emozioni stasera con la squadra e con il pubblico».

Impossibile non pensare al futuro da questa sera. «Non so cosa scrivano i giornali, fino ad oggi ho pensato solo al Crotone. Dopo Firenze abbiamo capito che lo scudetto era andato e ci siamo posti il traguardo del record di punti, era importantissimo per noi», ha continuato Sarri. «Non so cosa farò nei prossimi giorni, è la verità. Andrò a cena e dormirò serenamente dopo nove mesi di stress. Parlerò con la mia famiglia per prendere una decisione finale. Qui a Napoli la mia famiglia non c’è in maniera fissa. Se resto qui, voglio avere la percezione che sia possibile ripetersi. La sicurezza non l’avremo mai, ma la percezione si. Dovessi cambiare preferirei andare all’estero, non mi piacerebbe andare in un’altra squadra italiana dopo questo grande rapporto con i napoletani».

Napoli, però, si aspetta una risposta da chi l’ha riportata sulle vette più importanti nell’ultimo triennio. «L’obiettivo è ritrovare serenità in questo momento. Il tempo è finito? Ci sarà anche un recupero. Un giorno o due in più su una stagione così lunga è il minimo», scherza il toscano. «Salutare la curva è stato solo istinto. Dopo quello che mi ha dato questo pubblico mi sembrava il minimo inchinarsi a questi tifosi. Chi viene a Napoli dovrebbe farlo di sua volontà perché è un popolo straordinario. Ci hanno dato tutto senza vincere nulla, mi sembrava naturale salutarli al meglio».

Il problema mercato, però, resta. «Noi sappiamo che abbiamo calciatori con clausole rescissorie basse per poi trovare un degno sostituto. Se perdi Mertens a 28 milioni è difficile trovare uno come lui a quelle cifre. Purtroppo sono contratti fatti tempo fa e nel frattempo il mercato è cambiato, all’estero i soldi sono aumentati. Forse al momento la società nemmeno potrebbe darmi delle risposte precise. Ho avuto la fortuna di allenare la squadra che ho tifato e che ho nel cuore, e di essere amato da questo pubblico. Ma c’è da dire che nella vita finisce tutto, alcune storie è meglio farle finire quando c’è tanto amore».

Il primo pezzo del puzzle azzurro sarà Pepe Reina. «Con la sua partenza si perderà un punto di riferimento importante, per noi era un giocatore fondamentale in campo e soprattutto fuori dal campo. È un ragazzo carismatico, di personalità. Un punto di riferimento per tutto lo spogliatoio. Non finirò mai di ringraziarlo per quanto ha fatto in questi anni per me e per la squadra», ha concluso Sarri.

From: Il Mattino.

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