Sarri, il contratto può aspettare ma Premier e Liga alzano il tiro


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Magari l’intento non era quello, ma da quando De Laurentiis ha
parlato dell’incontro con Sarri per discutere di rinnovo,
clausola da cancellare, nuovo progetto e così via,
d’improvviso l’Europa del calcio è tornata a parlare
del tecnico di Figline. E si parla degli scranni più ambiti,
mica roba di secondo piano. Dal Chelsea al West Ham (tranne quella
del City sembra traballare qualsiasi panchina in Inghilterra), dal
Real Madrid allo Zenit San Pietroburgo, tutti sembrano pronti a
mettersi in coda per l’allenatore del Napoli. Due indizi non
fanno ancora una prova, e infatti Sarri si è lasciato uno
spiraglio di porta aperto (per uscire dal Napoli) quando ha parlato
dell’esigenza di non considerare il ciclo chiuso. Chiariamo:
tuttora è più probabile che alla fine il tecnico di
Figline rimanga, piuttosto che cedere alla corte della Premier o
della Liga o di chiunque altro. D’altronde, una cosa deve
essere chiara: se Sarri non ha tempo per incontrare De Laurentiis
perché nella testa ha soltanto le partite, impossibile che
possa pensare a una svolta adesso. Certo, il suo agente-consulente
Alessandro Pellegrini un po’ in giro per l’Europa se ne va:
ha tra le mani il tecnico più apprezzato ed è chiaro
che possa capitare che parli con questo o quell’intermediario
di grossi club.

Ma il valzer degli allenatori, che potrebbe (ma anche non)
coinvolgere Sarri, è legato agli ottavi di Champions: quel
giorno si capirà quali saranno le prime 4-5 top-panchine a
saltare il prossimo anno. E poi, subito dopo i quarti di finale. In
un gioco a eliminazione in cui Sarri non dovrà che
attendere.

Al momento ha una clausola che gli permette di liberarsi. Ma 8
milioni non sono spiccioli. La prima mossa l’ha fatta De
Laurentiis, andando a Figline il giorno del suo compleanno e
incominciando a parlare del futuro assieme. Ma Sarri ritiene che
questo non sia il momento giusto. Poi figurarsi adesso che non ha
neppure la certezza aritmetica che Mertens e Albiol potranno
scendere in campo sabato sera. La sua testa, in questi giorni, non
riesce ad andare oltre la gara con la squadra di Inzaghi. Sarri sul
discorso del contratto, nonostante le parole di facciata, è
piuttosto risentito: nel senso che si aspettava dal presidente che
il ritocco dell’ingaggio (con eliminazione della clausola)
avvenisse l’estate passata. A maggio, quando lo scorso torneo
andava concludendosi, Sarri parlò apertamente di soldi.
«Vorrei diventare più ricco, lo devo alla mia
famiglia». L’assist del tecnico venne mandato malamente
in tribuna da De Laurentiis («Vinca scudetti e Champions e lo
farò ricco io a Napoli») tant’è che
l’allenatore azzurro decise la retromarcia: «Ma io mi
riferivo al prossimo contratto».

From: Il Mattino.

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