Si erano conosciuti quando di lui ancora nessuno sapeva molto, quando X Factor non era arrivato così come non erano arrivate le luci della ribalta. Maurizio Sarri aprì le porte di Castel Volturno ad Anastasio, un giovane rapper che sul web cominciava a fare strada con quella canzone dedicata all’allenatore toscano nel punto più alto della sua parabola da allenatore del Napoli.
«Come Maurizio Sarri» fu un vero e proprio inno sarrista che spalancò la strada del successo al musicista. L’allora allenatore del Napoli apprezzò, ma dopo il suo arrivo alla Juventus le parole del rapper sono chiare. «Nel calcio c’è (c’era) un sottile velo di magia, quello che io chiamo “la favola”. Le favole per definizione non sono vere, ma si tengono miracolosamente in piedi finché ci si crede, e il calcio è questo: bello e spensierato.
Ma se togli la favola muore la passione, e muore il calcio, i ventidue guerrieri in campo diventano ventidue ragionieri in mutande che rincorrono un pallone, il prestigiatore svela il trucco» si legge.
E ancora: «Maurizio, parlo a te: eri il mio condottiero, depositario di valori che forse ancora ti appartengono, ma non sei più simbolico. Dove c’era un Comandante vedo solo un uomo molto bravo a organizzare una squadra di ragionieri. Sei andato con loro, col potere che giocavamo a sfidare. Non lo so se siamo stati noi a costruire tutto o se anche tu ti sentivi parte della rivoluzione, so solo che si è rotto il gioco, è morta una favola».
Insieme a lui anche la poesia dedicata a Sarri da Peppe Iodice, il comico napoletano che aveva annunciato una arringa “contro” il toscano in caso di arrivo alla Juventus. «Togliti sta tuta ora» il suo pensiero. «Non dovevamo entrare insieme nel palazzo? Ora sei diventato un pupazzo».
From: Il Mattino.