Sarri resta a casa, per ora perde il calcio


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Il Chelsea sta scegliendo un altro. Così l’allenatore del calcio più scintillante rischia ora di rimanere disoccupato

ROMA – Disoccupato pur se pagato fior di quattrini. Per un altro giorno, una settimana, un mese, forse un intero anno. Maurizio Sarri, il regista cinquantanovenne della Grande Bellezza, della manovra illuminata, del gioco che ha giustamente stregato i palati fini d’Europa (Guardiola, Klopp, Wenger) e i critici italiani al punto da trasformarlo in fenomeno mediatico, è rimasto per il momento – sottolineo la provvisorietà – col cerino in mano. Senza panchina nella stagione del consenso più diffuso e dello storico record di punti del Napoli. Colpa di una clausola contrattuale illogica (non si trova un club disposto ad acquistare il cartellino di un tecnico), dei guai non solo politici di Abramovich, della maxi-liquidazione di Conte, ma anche e soprattutto di un limite culturale del calcio mondiale. Coach Bear Bryant ripeteva che “vincere non è tutto ma di sicuro batte qualsiasi cosa si classifichi al secondo posto”. Batte certamente lo spettacolo fine a se stesso, l’innovazione, il tentativo di mostrare qualcosa di diverso e più piacevole. Dopo aver tentato in ogni modo, e fino a lunedì 28 maggio, di strappare Allegri alla Juve, il Chelsea – alla ricerca di un ds operativo dal giorno in cui ruppe con Michael Emenalo – si è spostato inspiegabilmente su Laurent Blanc che sul piano delle qualità tattiche sta a Sarri come le uova di lompo al caviale, ma che può esibire alcuni titoli presi in Francia oltre a una notevole esperienza internazionale.

L’improvvisa correzione di rotta non può, né deve essere giustificata esclusivamente con gli 8 milioni del “riscatto”, poiché quell’ostacolo è stato rimosso giovedì 31 e ci sarebbero state altre vie più convenzionali da percorrere: il punto è un altro, è l’incapacità o non-volontà del grande calcio di rischiare: vincere è effettivamente l’unica cosa che conta (per tutti, tranne per l’Arsenal), garantisco che se Zidane non avesse conquistato la terza Champions di fila sarebbe stato cacciato da Perez. L’ha vinta e si è tolto la soddisfazione della vita: ha esonerato il presidente. Sarri al Chelsea, al Real, al Tottenham. Per ora è al Figline.

From: Corriere Dello Sport.

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