Una serie di nodi che il Napoli deve affrontare. Perch c’ da fare i conti anche con alcuni contratti annuali per lo staff dei massaggiatori e dei riabilitatori che scadono tradizionalmente alla fine del campionato che, quest’anno, si completer soltanto ai primi di agosto. Anche qui, bisogna probabilmente intervenire per una nuova negoziazione. Insomma, una volta definita la data della ripartenza della serie A (salvo imprevisti che in una faccenda del genere sono sempre all’ordine del giorno) il Napoli dovr cominciare a prendere di petto un bel po’ di situazioni: compresa la trattativa con i calciatori per il taglio degli stipendi. Senza dimenticare che i dipendenti del Napoli sono ancora in cassa integrazione: se il campionato riprende, evidente che a molti di loro sar chiesto di rientrare a lavorare.
Ai circa 50mila tifosi che hanno acquistato il tagliando per Napoli-Inter di Coppa Italia e ai poco più di 12mila abbonati preme sapere le modalità con cui verranno rimborsati. Anche sotto questo aspetto, De Laurentiis attende ma anche in questo caso i contorni entro cui si muoverà sono definiti dagli interventi del governo. Dunque, anche se non è stata presa una decisione, il Napoli procederà a emettere dei voucher per coloro che sono in possesso del biglietto della semifinale di Coppa Italia. Sono quasi 50mila i tagliandi venduti, anche se l’incasso è inferiore ai 700mila euro. Ma il club preferisce, sotto le linee guida del governo Conte, distribuire un voucher da poter sfruttare per la prossima stagione, quando – si spera – i campionati torneranno a disputarsi con le porte aperte. E lo stesso discorso vale per gli abbonati: in questo caso, Alessandro Formisano, l’head of operation, attende che venga formalmente stabilito che il campionato riparta senza pubblico. Magari dopo l’incontro di oggi tra Lega Calcio e il ministro Spadafora, sarà possibile iniziare a muoversi. E Formisano ha una serie di prospettive davanti a sé. Di sicuro, impensabile che il club proceda a un rimborso cash. In ogni caso, è prevista la distribuzione di voucher da utilizzare per i biglietti del prossimo campionato.
La ripresa degli allenamenti di gruppo sancisce per la squadra un momento chiave: ora Insigne e soci attendono che De Laurentiis presenti il piano dei tagli che è stato ventilato durante un colloquio telefonico ai primi di maggio. Ovviamente Insigne ne ha anche parlato con il presidente dei calciatori Tommasi che ha spiegato al capitano del Napoli che la soluzione migliore è quella che ogni squadra raggiunga una intesa per proprio conto. Come ha fatto la Juventus. Il gruppo vorrebbe che la prossima riunione non sia in chat ma che avvenga a Castel Volturno: i giocatori aprono alla possibilità di una decurtazione, ma si attendono che venga pagata la mensilità di maggio, ovvero da quando hanno ripreso ad allenarsi regolarmente. Ovvio, se la stagione riparte, possibile che il club azzurro chieda ai calciatori il taglio di almeno due mesi di ingaggio.
Nelle scelte anche finanziarie di questi giorni, De Laurentiis dovrà tener conto degli scenari che lo attendono in futuro: vero che è pronto anche a una battaglia legale con il governo per un risarcimento danni a causa del prolungato lockdown (e in questo contenzioso vorrebbe che i calciatori fossero al suo fianco) ma sa che le ricadute economiche ci saranno non solo in questo bilancio ma anche almeno nei prossimi due bilanci. Tagliare il monte ingaggi che ora è di circa 110 milioni di euro? Certo, ma una eventuale prossima stagione a porte chiuse porterebbe a circa 60 milioni di entrate in meno. Ora, la grande liquidità in cassaforte del club, fa sì che il futuro non sia per nulla in bilico, ma è chiaro che alle riserve il Napoli pensa di mettere mano solo in caso di necessità.