TUTTO QUELLO CHE VOLETE…MA QUESTO E’ L’ENNESIMO.


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Al 57esimo minuto l’episodio centrale della gara.
Ancora Mertens su calcio di punizione, questa volta trova la deviazione in barriera di Lerager:

Posizione classica per l’arbitro che, però, questa volta si perde qualcosa.
Non è facile vedere queste deviazioni che, con i replay, si individuano in un attimo. La criticità è che l’arbitro non ha a disposizione un replay ma solo la percezione del momento:

 

Partiamo dal fondo: questo è calcio di rigore.
La spiegazione non deve essere trovata nel movimento congruo o nella distanza del tiro o nell’aumento del volume corporeo. In questa circostanza si rientra nella fattispecie prevista nelle prime tre righe relative al fallo di mano:

E’ esattamente la medesima parte di regolamento su cui si è basata la decisione di Rocchi in Roma-Napoli per il fallo di Callejon:

 

A Roma come a Napoli ieri sera il tocco di mano andava punito semplicemente perché si trattava di un gesto volontario, con braccio che si muove nella direzione del pallone (a Roma per controllarlo, a Napoli per deviarlo).
Non conta nulla il fatto che fosse inizialmente a protezione del volto: una volta che il braccio si muove verso l’alto perde la funzione originaria per trasformarsi in un semplice episodio di fallo di mano volontario.
Oggettivamente grave l’errore del VAR per due motivi:
– il movimento è chiaro;
– non spetta al VAR decidere sulla punibilità o meno di un tocco di mano che, ovviamente, l’arbitro si era perso.
Inutile girarci attorno: l’arbitro può essere giustificato (come nella gran parte degli episodi di questo genere), il VAR no.

 

from: Blog di LUCA MARELLI
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