«Un’app per controllare i calciatori», il Napoli indica la strada per la ripresa


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Il terzo tampone per tutti ieri, nella sede del club, a Castel Volturno, alla fine della seduta individuale. Un altro ancora a fine settimana, cos per avere il quadro completo prima di quello che appare come una sorta di D-Day, ovvero la ripresa degli allenamenti di squadra previsti per luned (domenica per gli azzurri ci sar una giornata di relax). Ecco, il protocollo di sicurezza voluto da Raffaele Canonico, il capo dello staff medico del Napoli, entra così nel vivo: nel giro di 14 giorni, Insigne e soci avranno avuto ben 4 tamponi. E si andrà avanti così: due screening settimanali mediante tampone nasofaringeo per la ricerca del virus SARS-CoV-2 per verificare tempestivamente una eventuale positività.

A ben vedere, quello del Napoli è uno dei piani più rigidi tra i club della serie A. Poi ci sarà anche un tampone sierologico, ma questo più in là. Canonico è medico del Napoli dal lontano 2004, quando aveva appena 27 anni: è entrato nello staff di De Laurentiis fin dal primo anno della serie C, poi ha curato il settore giovanile, infine è tornato nel 2010 in prima squadra, come vice del dottore De Nicola e da questa estate è divenuto il responsabile sanitario della società. È professore nella scuola di specializzazione di medicina dello sport all’Università Federico II e dottore di ricerca in scienze farmacologiche e fisiopatologia respiratoria. Insomma, un’eccellenza. Quindi non stupisce se le sue considerazioni inviate a metà aprile, assieme agli altri responsabili sanitari, ai componenti della commissione medica federale (presieduta dal professor Paolo Zeppilli) sono ancora al centro della discussione. Perché Canonico ha sollevato parecchi dubbi e non di poco conto. Nodi che stanno venendo al pettine in questi giorni: «Bisogna chiarire l’aspetto medico-legale delle responsabilità», scriveva nella mail. E suggeriva, proposta rimasta inascoltata, «una app per seguire i giocatori lontano dal campo di allenamento». «Il ritiro – continuava – riduce ma non annulla il rischi di un contagio». E poi un altro dilemma, che Canonico ha posto ai medici della Figc più di un mese fa: «In caso di positivo in prossimità di una partita (1-2 giorni) come si fa a pretendere il distanziamento in un allenamento sicuramente preparatorio a una partita».
 

Canonico sa bene che De Laurentiis spinge per la ripartenza a ogni costo. Ma il patron non ha mai messo in secondo piano la sicurezza e la tutela dei suoi atleti: i due si interfacciano quotidianamente, scambiandosi pareri. Canonico, come la maggior parte dei medici sportivi, non è contrario a prescindere. Ma è ovvio che è preoccupatissimo per la mancata risposta al quesito che ha sottolineato in rosso, ovvero l’aspetto medico-legale della responsabilità. E come lui anche D’Andrea e De Luca, i suoi fedelissimi collaboratori. Anche con il presidente non ha mai fatto un passo indietro, spiegando i rischi di una ripartenza frettolosa, e infatti aveva scartato fin dall’inizio l’ipotesi di un via il 4 maggio, e la necessità assoluta di riprendere in sicurezza. I calciatori non hanno paura, ma comunque hanno preso coscienza dei pericoli di un contagio: e sanno anche che le prime trasferte sono a Verona e a Bergamo.

Ecco, è evidente che la mancanza di risposte a quei quesiti, mettono Canonico e il Napoli in ansia. Le indicazioni non sono chiare, non lo sono ancora. Così come, ed è con lui d’accordo con Gattuso con cui c’è un feeling straordinario, difficile pianificare il lavoro della squadra senza avere un orizzonte temporale specifico. Qui non si tratta di smaltire chili in più, ma programmare allenamenti finalizzati all’inizio della stagione. D’altronde, se davvero dovesse essere confermata la quarantena obbligatoria per la squadra in caso di positività di un atleta, a quel punto il Napoli blinderebbe il suo ritiro: non solo i calciatori non potrebbero tornare a casa fino alla fine del campionato, ma anche il personale che si occupa del centro tecnico (dalle pulizie ai cuochi, dai magazzinieri ai giardinieri) dovrebbero rimanere in clausura. 

From: https://www.ilmattino.it/sport/sscnapoli/un_app_per_controllare_i_calciatori_napoli_quando_riparte_il_campionato-5224414.html

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