Verona e Spezia in sequenza: in meno di una settimana due scontri diretti per testare le reali ambizioni del Benevento. Il posticipo di domani al «Bentegodi» sarà una prima, vera cartina di tornasole per capire dove si può collocare il Benevento in questo campionato di serie A. Anche se Inzaghi, in merito, non ha dubbi: «Il nostro obiettivo lo conosciamo bene. Molti tra addetti ai lavori e coloro che hanno fatto pronostici ci danno già per retrocessi ma noi abbiamo tutte le carte in regola per smentirli. Abbiamo sei punti, conosciamo bene le nostre caratteristiche, il nostro scudetto sarà quello di mantenere la categoria e siamo in piena corsa». Dopo i impianti con Roma e Napoli e lo scivolone in Coppa con l’Empoli, c’è subito un match alla portata dei giallorossi che, in questo modo, possono tornare a far punti a un mese esatto di distanza dalla vittoria contro il Bologna. «Adesso abbiamo due partite fattibili e dobbiamo tirar fuori il massimo per mettere altri punti in cascina. Possiamo solo migliorare. Abbiamo tanti calciatori giovani che hanno esordito quest’anno in A che possono crescere e darci tanto. Il Verona? È una grande squadra, faccio i miei complimenti a Juric che lo scorso hanno ha fatto qualcosa di straordinario. Sappiamo bene come gioca e che tipo di gara imposteranno. Ma noi siamo in grado di farci trovare pronti».
Il Verona e lo Spezia sono le squadre più fallose del campionato, il Benevento è la seconda tra quelle che ne subisce di più. «L’abito da battaglia? Lo dobbiamo indossare sempre in un torneo complicato come questo, dove nessuno ti regala nulla e anche per vincere una partita devi impegnarti allo spasimo. Una squadra come la nostra non può mollare il colpo in nessuna circostanza. Abbiamo visto mercoledì con l’Empoli cosa succede se ci rilassiamo troppo. Ci tocca restare sempre sul pezzo». In terra scaligera lo hanno ribattezzato SuperPippo. «È un appellativo che mi hanno dato i tifosi della curva del Verona. Ricordo anche quando accadde. Era un derby contro il Padova, eravamo in parità con l’uomo in meno e io segnai il gol del 2-1. Da allora hanno iniziato a chiamarmi così e quando torno al Bentegodi mi fa sempre un certo effetto. Là il tifo e caldo e passionale come qui al Sud, peccato che non ci sarà la gente sugli spalti, sarebbe stata una bella festa di sport. A Verona mi legano tanti ricordi belli della mia carriera e la squadra che hanno oggi è da prendere come esempio per ciò che sono stati all’altezza di realizzare». Nonostante l’affetto, però, il tecnico piacentino proverà ugualmente a batterli. «I ragazzi stanno bene e sono determinati a fare una grande partita. Contro il Napoli abbiamo sfoderato una grande prestazione ma è il momento di dargli continuità e capitalizzare anche in termini di risultato. La sconfitta in Coppa rappresenta un inconveniente e come tale va dimenticato. Abbiamo l’occasione per riscattarci e val la pena sfruttarla subito».
Questa mattina la seduta di rifinitura, poi nel pomeriggio la squadra partirà per il Veneto in aereo da Napoli. Sulla formazione Inzaghi non ha ancora del tutto le idee chiare. Qualche dubbio se lo porterà fino al ritiro pre-gara. I ballottaggi sono più o meno gli stessi della scorsa settimana: Maggio o Foulon in difesa, Insigne e Ionita da rifinitore destro con il moldavo che sarà titolare in ogni caso, anche se verrà scelto il fratello di Lorenzo. Con Ionita trequartista e Insigne fuori, in mediana con Schiattarella e Dabo agirebbe Hetemaj. Resta incerta la presenza di Barba e Iago Falque, a chiarire il tutto saranno le convocazioni che verranno diramate nella tarda mattinata di oggi. «Mi prendo un altro po’ di tempo per decidere su Barba e Iago che stanno decisamente meglio, ma voglio valutare se portarli in panchina o lasciarli a riposo per qualche altro giorno in modo da averli poi pienamente recuperati sabato contro lo Spezia. Gradualmente stanno recuperando tutti e quando avrò a disposizione l’intera rosa, ci sarà solo l’imbarazzo della scelta». Verona e Spezia, dunque, saranno il primo crocevia del campionato per i giallorossi. SuperPippo sa cosa chiedere: «Da questo doppio confronto mi aspetto solo punti, dei complimenti non saprei cosa farmene. Ma andiamo per step e cominciamo col dimostrarci allo stesso livello del Verona, una squadra che ha un gioco chiaro e propositivo. Se noi la affrontiamo con lo spirito giusto, l’atteggiamento che più ci è congeniale, possiamo metterli in seria difficoltà».