L’assalto di una quarantina di ultrà del Napoli a un bar in pieno centro a Verona è al vaglio degli investigatori: attraverso i video delle telecamere di sicurezza della zona la Polizia sta sezionando ben 900 fermo-immagine per risalire agli autori del raid compiuto domenica intorno alle 13 nel locale «Il Caffè Oro Bianco» abitualmente frequentato dai sostenitori dell’Hellas Verona. Tra le due tifoserie da anni i rapporti sono pessimi: in occasione dell’ultima trasferta contro il Verona (la prima giornata di campionato il 19 agosto) un pullman di sostenitori azzurri venne bersagliato di oggetti da parte di un gruppo di ultrà gialloblù nei pressi del Bentegodi (scattò il Daspo per 25 tifosi veronesi). Momenti di panico, i clienti asserragliati nel locale in via Cavour: un assalto con bastoni e spranghe, una vetrina sfondata, tavolini e sedie distrutte.
La Questura di Verona che ha avviato le indagini agisce in sintonia con quella di Napoli per risalire agli autori dell’assalto due ore prima della sfida contro il Chievo al Bentegodi. Tra le due tifoserie da anni non corre buon sangue: la novità domenica è stata rappresentata dal fatto che l’assalto ultrà è stato compiuto in occasione della partita contro il Chievo. Una giornata che si presentava ad alto rischio anche per il possibile incrocio lungo il tragitto tra ultrà del Napoli in viaggio verso Verona e della Roma che invece si spostavano verso Firenze. E l’assalto al bar nel centro di Verona finirà in Parlamento. Il deputato di Alternativa Libera, Tancredi Turco, depositerà oggi un’interrogazione parlamentare rivolta al ministro dell’Interno Marco Minniti. «Parliamo di fatti di una gravità assoluta – ha spiegato – ed è evidente quanto l’accaduto abbia poco a che fare con lo sport. Quello che mi lascia più sgomento, però, è il mancato intervento tempestivo delle forze dell’ordine, che nonostante le telefonate e le richieste d’aiuto sono arrivate sul luogo con molto ritardo». Alessandro Cosentino del gruppo Fedayn ha parlato a Radio Marte: «E’ una cosa che non ci appartiene e non andava fatta e prendiamo le distanze da quanto accaduto. A breve mi sentirò con il proprietario del bar per dargli una mano, faremo una maxi colletta per risarcirlo».
Procura Figc da De Laurentiis. Stamattina intanto il procuratore della Federcalcio, Giuseppe Pecoraro, ascolterà a Roma il presidente del Napoli De Laurentiis (incontro che dovrebbe tenersi nella sede della Filmauro) nell’ambito dell’inchiesta che riguarda la vicenda dei biglietti omaggio su cui si allunga l’ombra della malavita organizzata. Il procuratore Pecoraro, ex prefetto di Roma, sarà poi ascoltato domani dal Comitato mafia e sport della Commissione parlamentare antimafia nell’ambito dell’inchiesta sui rapporti intercorsi tra alcuni calciatori del Napoli e i fratelli Esposito, tre imprenditori di Posillipo arrestati nella scorsa estate dalla Dia con l’accusa di aver agevolato gli affari di due clan della camorra. In base a quanto emergerà dall’audizione il comitato mafia e sport, la Commissione potrebbe poi sentire sull’argomento anche la Procura di Napoli.
Il procuratore federale in questi mesi ha già ascoltato diversi tesserati del club azzurro (dirigenti e calciatori) proprio per fare luce sulla vicenda dei biglietti omaggio, quelli che farebbero parte della dotazione riservata ai calciatori azzurri, finite poi nelle mani sbagliate. Il presidente De Laurentiis sarà l’ultimo ad essere ascoltato dal procuratore Figc prima della chiusura indagini. Un fatto già acclarato dalla Commissione antimafia è che il club azzurro abbia sempre fatto da argine all’infiltrazione dei clan e da anni porta avanti questa battaglia.
From: Il Mattino.