Per il centrocampista dell’Hellas, Giuntoli ha un accordo con D’Amico
Al mercato, ch’è un mondo virtuale, non c’è distanziamento sociale: e ci si può trovare nel caos, pur senza accorgersi della ressa che sta intorno. Succede spesso così, quasi sempre, e queste antiche leggi restano vive, anche nel Terzo Millennio, perché a volte il tempo non riesce a modificare le antiche abitudini. Nei suoi venticinque anni, Mattia Zaccagni non si è mai trovato con tutti questi riflettori puntati addosso, ed è chiaro che ci abbia messo anche del suo (domenica), inventandosi un gol da francobollo, uno di quei capolavori che nella vita è complicato replicare. Ma prima ancora che Zaccagni rovesciasse intorno a sé tutta quest’attenzione, in quel cono di (apparente) ombra, il Napoli era già riuscito ad intrufolarsi: telefonata recentissima, una anche alla vigilia della «genialata», tra Cristiano Giuntoli e Tony D’Amico, i due diesse che a gennaio del 2020 ebbero modo di incrociarsi per allestire un mega-affare (Rrahmani, Amrabat e Kumbulla) poi ridimensionato dalle scelte dei calciatori a un solo trasferimento. E nella chiacchierata perlustrativa, così le chiamano, l’ennesima di una breve seria, il soggetto del desiderio è stato di nuovo Mattia Zaccagni, una tentazione da lusingare. Prezzo più o meno concordato: intorno ai quindici milioni di euro; e anche il calendario di un’operazione che dovrebbe andare in scadenza nel prossimo giugno, quando ognuno avrà chiarito i propri obiettivi e le rispettive possibilità, sembra sia stato allestito. Napoli e Verona si sono simbolicamente stretti la mano e se non siamo in presenza di un’opzione morale c’è una promessa che ha un senso: poi è chiaro che dentro la palla di vetro non sarà possibile guardare, ma il vantaggio sulla concorrenza sembra almeno rassicurante.
Tanto per gradire, la folla è andata ingigantendosi intorno ad Arkadiusz Milik, che deve continuare a combattere con se stesso e decidere cosa voglia fare da grande: ha la possibilità di salutare a parametro zero e dunque di indirizzare il destino nella direzione che maggiormente gli sta a cuore, però sa anche che per godere di questa libertà incondizionata dovrà (dovrebbe) rinunciare all’Europeo. Mica semplice negarsi una vetrina ed un’emozione del genere. Ma le tentazioni aumentano e ad aspettarlo a braccia aperte e con un portafogli gonfio ci sono sempre Juventus e Roma, alle quali si è aggiunta l’Inter, la terza incomoda che potrebbe rappresentare una variabile impazzita da tener presente. Però Milik è chiaramente combattuto, consapevole delle diffi coltà di trovare immediatamente estimatori in grado di versare quindici milioni al Napoli e portarselo via, dandogli pure una maglia: l’Atletico Madrid ha cominciato a guardarsi intorno e l’Olympique Marsiglia sta rifl ettendo sull’operazione. E’ un momentaccio per chiunque e nel sacco della Befana non c’è traccia di oro o di euro…