Il tunnel della paura ha inghiottito il Napoli. Perch non un semplice caso di positivit al Covid-19, quello di Zielinski. C’è il baratro di un incubo peggiore, ovvero che il polacco sia solo il primo contagiato a causa della partita giocata contro il Genoa. Inutile girarci attorno, perché i calciatori del Coronavirus sanno qualsiasi cosa. Non hanno più bisogno di chiedere informazioni ai medici: Mertens e company sanno che pure il tampone che faranno questa mattina potrebbe non dire la verità sul loro stato di salute. Perché potrebbero avere il virus ancora in fase di incubazione e diventare positivi solo nelle prossime ore. Esattamente come è successo ai calciatori genoani (ieri altri tre sono risultati contagiati: il totale è di 19 positivi). Insomma, una specie di bomba a orologeria. E con il tic toc che rimbomba in testa, difficile concentrarsi sulla gara di domani sera contro la Juventus.
È stata una mattinata spensierata. Allenamento a mille all’ora, unica attenzione a evitare l’assembramento in sala video. La doccia gelata alle 14,30 quando i calciatori ormai era già andati via. Dal Policlinico arriva la notizia della positività di Piotr Zielinski e dell’osservatore Giandomenico Costi. Un brivido corre lungo la schiena di Gattuso, che è ancora con Gigi Riccio e il resto del suo staff nel centro tecnico a preparare il duello con Pirlo. Si mettono al telefono e avvertono il centrocampista. Poi è Raffaele Canonico ad affrettarsi a spiegare al polacco che deve mettersi in quarantena e in isolamento nel proprio domicilio. Magari restando da solo in una stanza. E assieme a lui anche la compagna e il suo assistente dovranno sottoporsi al tampone da parte della Asl nelle prossime ore. C’è il piccolo giallo dell’esito di quattro tamponi che non compaiono nell’elenco: il risultato arriverà nel tardo pomeriggio e sono tutti negativi.
Piotr è apparso scatenatissimo, senza alcun sintomo: ha svolto la seduta al completo, senza lamentarsi di nulla. Ha confessato ai compagni, proprio perché si sente bene, di essere «convinto che si tratti di un errore». E che il nuovo tampone, che ripeterà in giornata «darà esito negativo». In ogni caso, per lui impossibile prendere parte alla trasferta a Torino. E rinuncia pure alla nazionale. Stamane, alle 8, ci sarà il terzo tampone della settimana, a distanza di cinque giorni e mezzo dalla partita con il Genoa. Insomma, siamo a un passo dai verdetti definitivi. I risultati sono attesi attorno alle 16,30 e solo in quel momento Gattuso potrà fare l’elenco dei convocati. La norma approvata dalle Lega Calcio all’unanimità, compreso il voto del rappresentante dei medici, prevede che il Napoli possa chiedere il rinvio solo nel caso in cui i positivi siano dieci. Altrimenti, non potrà rinunciare a scendere in campo domani sera. Pena la sconfitta a tavolino per 0-3. Qui le norme del calcio. Poi entra in scena il buon senso: se quella di Zielinski è solo la scintilla di un focolaio (come è successo con Perin al Genoa), ecco che gli azzurri potrebbero infettare anche gli juventini. Per non parlare di quello che succederà dopo: perché ben 12 azzurri dovranno raggiungere le proprie nazionali potenzialmente contagiati, sia pure con il tampone negativo di sabato. In linea con i protocolli della Uefa. Motivo per cui, a scopo precauzionale, Napoli e la Federcalcio italiana si sono accordati per evitare la convocazione di Di Lorenzo e Meret per le gare di Nations League delle prossime due settimane. È evidente che davvero sembra una roulette russa. E queste ore sono decisive perché non è escluso che il Napoli decida di non liberare anche gli altri nazionali (il club ha informato tutte le federazioni interessati della situazione) dopo che la Fifa ha spiegato che «è possibile negare la partenza verso destinazioni che implicherebbero un periodo obbligatorio di quarantena o altre limitazione al viaggio».
Altro giro, altra corsa. Prima i tamponi e poi l’allenamento. Ma mettetevi nei panni di Gattuso e dei suoi: con la testa altrove, travolta dai pensieri più brutti. Perché non è una vigilia normale. Non può esserlo una vigilia dove invece che parlare di schemi, bisognerà attendere l’elenco dei negativi al tampone. E poi prendere il volo (previsto per le 18,30 ma che potrebbe slittare se i risultati tardassero ad arrivare) assieme ad altri, nella speranza che tra questi non ci siano falsi negativi o peggio compagni che stanno incubando il virus. Dovrebbe essere un pensiero anche della Juventus che rischia, a sua volta, di fare la fine del Napoli con il Genoa. Ma se nessuna autorità sanitaria bloccherà la partenza, il Napoli non pensa affatto di battere i pugni sul tavolo per non giocare. Perché le regole sono regole.