Reina torna e si riprende l’azzurro: ​«Eccomi. E mo’ vinciamo tutto»


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A qualcuno aveva detto semplicemente arrivederci eppure un po’ tutti nel ventre del San Paolo erano convinti che fosse un modo per camuffare l’addio. E tra questi c’erano anche i suoi compagni del Napoli e quelli che al suo fianco lavorano mattina e sera. E allora quando Pepe Reina ieri pomeriggio ha fatto la sua apparizione a Castel Volturno è stato un gran vociare: Pepe si è presentato con qualche maglia della Spagna da distribuire e i guantoni che non ha usato né contro l’Italia né contro il Liechtenstein come omaggio a un collaboratore dello staff tecnico. 

La voce non è affatto tremula. Al contrario. Reina ha rotto l’imbarazzo del suo ritorno con una fulminante battuta delle sue: «E mo’ vinciamo tutto», ha detto a qualcuno dei compagni. Ma chi lo conosce sa che un po’ emozionato lo era, nonostante facesse sfoggio di continui sorrisi. Perché davvero non sapeva bene se avrebbe rimesso piede nel quartier generale sul litorale domizio quando ha lasciato Napoli per raggiungere Madrid due domeniche fa. E quando, uscendo dal San Paolo, dopo essersi asciugato le lacrime per il saluto dei tifosi, aveva candidamente risposto che non sapeva se era un addio oppure no. 

Aveva scelto, però, di lasciare tutto al suo posto: nell’armadietto con la scritta numero 25 e una foto in bianco e nero del papà Miguel (portiere dell’Atletico Madrid nella finale di Coppa dei Campioni del 1974 giocata contro il Bayern di Monaco) ci sono tutti i suoi effetti personali, compresi gli scaldamuscoli. Scruta la folla di vecchi compagni davanti a sé e sorride. Con Maurizio Sarri si apparta per qualche minuto ma quello che si sono detti resta una cosa che rimane tra di loro. 

Di sicuro Sarri era assai perplesso nei giorni successivi alla gara di Nizza: non si aspettava che Reina mettesse in dubbio la sua permanenza a Napoli e un po’ ci era rimasto male. Quello che doveva dirglielo, lo aveva fatto prima della gara con l’Atalanta, quando gli aveva confermato la sua fiducia illimitata e lo aveva schierato titolare. 

Sperava che tutto si sarebbe concluso esattamente così: con il ritorno di Pepe Reina. Una specie di figliol prodigo, ma nessuno a Castel Volturno ha ammazzato il vitello grasso. Sarri ha tirato un sospirone di sollievo perché davvero non sapeva neppure lui come sarebbe andato a finire il braccio di ferro tra Reina e la società. E rammaricandosi perché auspicava che tutto si sarebbe potuto risolvere tranquillamente a luglio. Senza strascichi.

Ieri è emerso che oltre al Psg anche il Milan sarebbe stato vicino a Reina. Anche se il ds Mirabelli lascia intendere che sia stata più un’offerta del suo abile agente, l’avvocato madrileno Quilon, che una vera trattativa. Anche perché Reina al Milan non avrebbe potuto far altro che la balia di Donnarumma.

Domenica c’è il Bologna, ma i piani di Sarri prevedono che Sepe possa andare in campo in qualche circostanza. Non proprio un turnover, ma in questo mese di settembre il suo vice avrà un’occasione. Forse più di una. 

From: Il Mattino.

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