Il Napoli che va: dal nuovo Hamsik a Verdi tutte le novità di Ancelotti


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Inviato a Dimaro Folgarida

Il compito di Carlo Ancelotti, il primo compito, è quello di
incattivire un gruppo che già così tanto bene ha
fatto con Maurizio Sarri. Ovviamente vuole aggiungere tanto del
suo, ma a piccole dosi. Per prima cosa lui, l’imperatore delle
panchine, ha scelto di non rompere con il predecessore: ha preso
tutto il buono del lavoro dell’attuale tecnico del Chelsea, in
primis la straordinaria organizzazione difensiva che Carletto
apprezza e non vuole stravolgere, iniziando a costruire il suo
Napoli.

LE CORREZIONI
Col Chievo ha perso la pazienza solo un paio di volte, mister
Coppe: con Diawara e quando, presi dalla stanchezza, i
centrocampisti e i difensori hanno iniziato con quella infernale
ragnatela di passaggi retaggio del (delizioso) tiki taka sarriano.
Eh no, così non lo vuole il Napoli. Ecco, non è che
Ancelotti non voglia una squadra che abbia il controllo di se
stesso e della partita ma non la vuole con un possesso palla
portato alle estreme conseguenze in ogni fase della partita. Il
gruppo, reduce da tre anni di ossessionante rigidità
tattica, deve comprendere la piccola rivoluzione copernicana
dell’allenatore di Reggiolo. Le impressioni delle amichevoli di
agosto e che, da metà campo a salire, ognuno può fare
quello che gli pare. Callejon, per esempio, ha una soluzione in
più: non solo profondità e attacco alle spalle della
difesa, ma anche la possibilità di accentrarsi manco fosse
un trequartista.

LE IDEE
Ancelotti pensa a un Napoli più o meno così: Insigne
fatica a saltare l’uomo? Bene, ci pensa Verdi o Callejon
dall’altra parte. Riesci in qualche modo a ingabbiare Hamsik?
Da dietro, o di lato, ti scappa Fabian (o Zielinski). Allan per una
volta non è al meglio? Entra Rog e passa la paura. Ecco, il
Napoli di Ancelotti deve avere alternative e varianti praticamente
infinite. Allevati a pane e sarrismo, per molti è il momento
di comprende il nuovo credo. Peraltro, al di là dei sorrisi
e dei karaoke, Carlo è uomo dal carattere forte: quando
vuole una cosa da un suo calciatore ci arriva, con le buone o con
le cattive.

GLI OBIETTIVI
Ancelotti sa bene che in campionato, almeno sulla carte, si
intravede un anno che sarà uguale ai precedenti, con tutti a
rincorrere la Juventus del suo vecchio pupillo Cristiano Ronaldo. A
meno che, sperano gli inseguitori, l’intero gruppo non accusi
un repentino calo di motivazioni dopo i sette campionati
consecutivi vinti. Ancelotti vuole che la squadra vada lontano
anche in Champions, con l’obiettivo minimo dei quarti di
finale. Ma senza perdere di vista l’obiettivo principale,
motivo per cui è tornato in Italia: mettere fine allo
strapotere della Juventus in campionato.

From: Il Mattino.

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