AdL: «Non potevo aspettare Sarri ora faremo mercato con Ancelotti»


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«Retroscena sull’addio di Sarri non ce ne sono stati. Ad un certo punto il tempo era scaduto, essendo io responsabile dell’azienda Napoli non posso stare a disposizione degli altri quando sono gli altri a dover essere a disposizione del club. Mi sono mosso e quindi ho portato Ancelotti al Napoli. Con lui abbiamo cominciato a collaborare nelle due giornate romane e quando lui si è spostato sia a Londra e poi in Canada, dove oggi è». È un Aurelio De Laurentiis a ruota libera quello che parla ai tifosi della Federico II nell’ultimo appuntamento del Football Leader. 

Ieri il primo incontro con lo staff del nuovo allenatore. «A Castel Volturno c’è un cantiere in piedi dall’ultimo giorno di campionato. I campi sono stati rivoluzionati e li abbiamo mostrati allo staff di Ancelotti. Ho portato con me un architetto fidato per disegnare il futuro, abbiamo ragionato con lo staff medico e persino con il cuoco per lavorare al meglio il prossimo anno», ha continuato De Laurentiis.

«Mercato? È vero che l’erba del vicino è sempre più verde, ma non manchiamo di rispetto ai nostri calciatori che hanno dato tanto. Due anni fa mi offrirono 58 milioni dal Chelsea per Koulibaly, ma mi dissi: che ci faccio con 58 milioni? Meglio che resti qui con noi. Poi valuteremo con l’allenatore cosa fare», ha confessato il presidente azzurro. «Quando sono arrivato nel calcio non sapevo nulla, ho dovuto imparare in itinere. L’entusiasmo va bene, ma sempre se ragionato. Per Ancelotti faremo quel che dovremo fare, poi vedremo anche le altre come si muoveranno. I giovani? Abbiamo tirato fuori Insigne, adesso faremo lo stesso con Luperto. Vorremmo fare di più, ma qui non è facile. Bisognerebbe avere delle strutture adatte, noi siamo ancora sospesi con la questione San Paolo. Non sono aiutato dalla città. Dovremmo trovare spazi adatti e sindaci che ci danno una mano. Con lo stadio con facciamo? Lo costruiamo nuovo o aggiustiamo il San Paolo? Due anni dopo la mia offerta si è scoperto che non ci sono i soldi adatti per il rifacimento dell’impianto dal credito sportivo».

From: Il Mattino.

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