C’è il rischio che lo scontro diretto di domenica
prossima a Torino non segni la svolta: la Juve, dopo aver travolto
la Samp, è in fuga verso il settimo scudetto consecutivo.
Molto difficile colmare nelle ultime sei giornate il distacco di 6
punti per il Napoli, che contro il Milan ha collezionato il terzo
consecutivo pareggio esterno. Donnarumma ha negato il gol a Milik
laddove a Torino Mandzukic ha confermato il suo brillante momento
affondando i doriani nel primo tempo. Non si scopre ora la
differente cifra tecnica tra le squadre di Allegri e Sarri, coperta
dalla maestria di Maurizio e dall’effervescenza degli azzurri,
al comando della classifica per cinque mesi: eccellenti rivali dei
bianconeri finché hanno retto le forze.
Non è stato lo 0-0 coi rossoneri a rovinare le chance del
Napoli, ma il trend delle ultime settimane: fin dalla partita con
la Roma (3 marzo, la seconda persa in 32 giornate) si è
inceppato quello che appariva il meccanismo perfetto.
Gli azzurri avevano rischiato di finire a -7 già domenica
scorsa, quando si erano trovati sotto di un gol contro il Chievo a
pochi minuti dalla fine. Li avevano tenuti in corsa Milik e Diawara
e sembrava essere stata un’iniezione di fiducia. Ma al Meazza
non c’è stato l’atteso risveglio degli attaccanti.
Insigne si è battuto con coraggio, sfiorando la rete; i suoi
compagni Callejon e Mertens hanno confermato di essere appannati al
punto che Sarri ha sostituito contemporaneamente il belga e Hamsik
a metà ripresa, tentando di ravvivare il gioco con i
polacchi Milik e Zielinski. Nella fase decisiva del campionato sta
pesando l’appannamento della squadra, a cui il tecnico avrebbe
potuto porre parzialmente rimedio utilizzando con maggiore
minutaggio alcuni uomini – il rientrante Milik, Zielinski, Diawara,
Rog – e invece ha insistito sullo stesso gruppo, anche se sfiancato
da una stagione logorante. Certo, questo organico non è
stato integrato dalla società nello scorso gennaio (è
cosa nota: sarebbe servito un esterno per far rifiatare gli
attaccanti), ma neanche è stata effettuata una minima
rotazione degli uomini disponibili. Sarri non ha derogato dalla sua
linea anche in presenza di una flessione evidente e questo è
stato un errore.
From: Il Mattino.