L’errore più grande da commettere adesso sarebbe pensare che l’esordio di Gianluca Gaetano con la maglia del Napoli sia la Luna. Si tratta del dito, quello che indica la strada. La strada che con Carlo Ancelotti in panchina può essere alla portata del Napoli. Una strada fatta di piccoli passi verso la maturazione di un gruppo di ragazzi che stanno crescendo nel vivaio azzurro. Gianluca Gaetano, 19 anni a maggio, è forse il talento più puro che il settore giovanile del Napoli abbia prodotto dopo Lorenzo Insigne.
LA STELLA
I numeri del fantasista classe 2000 parlano da soli. 12 gol (7 in campionato e 5 in Youth League) in stagione lo rendono il miglior marcatore della squadra di Baronio, ma le sue potenzialità si possono intravedere anche quando gioca più lontano dalla porta. In tal senso l’arrivo in panchina dell’ex allenatore della Primavera del Brescia e delle Nazionali U 18 e U 19, ha segnato la svolta per il ragazzo. Se prima Gaetano si vedeva solo come finalizzatore dell’azione, oggi ha imparato a stare più nel vivo del gioco. E allora vietato pensare a lui solo ed esclusivamente come prima punta. Può giocare trequartista ma anche da mezzala, una sorta di Hamsik 2.0, capace di fare gol ma anche di dare una mano al resto della squadra.
SARANNO FAMOSI
Nella schiera dei Millennials azzurri, poi, si fanno spazio con prepotenza Alberto Senese e Ciro Palmieri. In campo le loro sono strade diverse. Perché uno di mestiere fa il difensore centrale, mentre l’altro è la classica prima punta. Per entrambi la carta di identità dice 2000 alla voce anno di nascita, ed il loro percorso nelle giovanili del Napoli va sostanzialmente a braccetto. Palmieri (che in passato vanta anche uno stage con il Chelsea) ha già segnato 4 gol in stagione, mentre Senese è considerato il baluardo a guardia della porta. Non solo per la sua fisicità, ma anche per la capacità di uscire palla al piede dai blocchi difensivi. Lo scorso anno Sarri lo portò anche in panchina per la gara di Europa League contro il Lipsia, e questa potrebbe essere la stagione giusta per fare l’esordio con la maglia azzurra. Rispetto a Senese e Palmieri, Davide Marfella ha un anno in più, e di esperienza ne ha già accumulata tanta. Oggi difende la porta del Bari, e se tutto dovesse andare come sembra, conquisterà il suo secondo campionato di serie D di fila dopo quello dello scorso anno quando era in prestito a Pesaro. Da tenere sotto osservazione il giovanissimo Antonio Cioffi. È un esterno 2002 che gioca nell’under 17, ma è considerato già un talento al punto tale che il Napoli voleva inserirlo nell’operazione Barella da utilizzare come contropartita da offrire al Cagliari.
GLI ESORDIENTI
Questi sono certamente i profili più interessanti del vivaio azzurro. E da loro si può continuare a guardare avanti. Perché prima di Gianluca Gaetano, l’ultimo esordiente dal settore giovanile era stato Sebastiano Luperto nel 2015 (Napoli-Milan). In panchina c’era Benitez, ciò vuol dire che nel triennio di Sarri nessun giovane della Primavera ha fatto il salto verso la prima squadra. Con Ancelotti la musica è chiaramente cambiata. Anche perché lui è uno che solitamente non si ferma a guardare il dito. In testa ha solo la Luna.
From: Il Mattino.